La discarica di Scordovillo a Lamezia Terme
3 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha deliberato l’attribuzione al Commissario Unico, Generale dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, del compito di realizzare le attività di bonifica del sito di discarica del Comune di Lamezia Terme, località Scordovillo, sito orfano che risulta inserito nella misura PNRR M2C4 I 3.4.
Un commissario, dunque, per la bonifica di Scordovillo di Lamezia dove insiste uno dei più grandi campi rom del Mezzogiorno. A dicembre scorso, in Prefettura a Catanzaro si era tenuta una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Enrico Ricci, al quale ha partecipato la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro e allargato, tra gli altri, al procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio, al presidente della Regione Roberto Occhiuto e al sindaco di Lamezia Palo Mascaro. «Abbiamo messo in campo – aveva spiegato la sottosegretaria Ferro – delle idee che saranno accertate dagli uffici e dagli enti competenti per un’eventuale soluzione a breve, medio e lungo termine. Si deve partire rispetto da un terreno che andrà bonificato e di un comprensorio che andrà messo in sicurezza. Questo lo faremo attraverso delle dislocazioni a breve, medio e lungo termine. Poi ci sarà il Viminale con la Regione che dovrà continuare a dialogare, anche rispetto alla disponibilità data dal ministro Piantedosi per le risorse al Comune. Poi c’è la parte di propria competenza per poterle attuarle nel merito. Auspichiamo che i tempi siano brevi».
E la risposta del Governo è arrivata, appunto, con la nomina di un commissario unico per la discarica di Lamezia. A ottobre dello scorso anno, era intervenuto anche il senatore del Pd, Nicola Irto, che aveva definito Scordovillo un “caso nazionale” sollecitando il Governo ad agire subito. Tanti gli impegni presi per la bonifica e lo smantellamento del campo rom ma mai rispettati da oltre 40 anni, soprattutto dalle amministrazioni comunali. A novembre 2022, il sindaco Paolo Mascaro annunciò che «il Comune di Lamezia Terme beneficiò di un finanziamento di otto milioni di euro per la bonifica del suolo del campo rom di Scordovillo. L’annuncio arrivò durante il Consiglio comunale dal sindaco Paolo Mascaro che fece riferimento alla presenza di fondi ministeriali. Anche se ancora si capisce che fine abbiano fatto i 500 mila erogati a settembre 2021, fondi presenti, insieme a quelli del Pnrr, nella variazione del programma triennale dei lavori pubblici 2022-2025. Insomma per la bonifica di Scordovillo solo annunci, così come per lo smantellamento della baraccopoli dove vivono i rom.
Il Comune di Lamezia, infatti, non è ma riuscito a mettere in campo azioni concrete (ma solo parole e interventi di bonifica a spese dei cittadini) sull’atavico problema che affonda le sue radici sulla presenza al centro della città di quella che ormai da oltre 40 anni è una vera e propria bomba sociale. Sono stati spesi centinaia e centinaia di migliaia di euro pubblici per la bonifica, nonché parole e progetti rimasti sulla carta, promesse di vario genere soprattutto in campagna elettorale, ma lo smantellamento della baraccopoli di Scordovillo (oggetto anche di diverse operazioni contro il traffico illecito di rifiuti, rifiuti incendiati che causano colonne di fumi nocivi che finiscono nel vicino ospedale), rimane una chimera.
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