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L'assessore Sergio De Caprio

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CATANZARO – L’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, in una nota inviata al dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione, al Conai, ai gestori degli impianti Tmb, alle Comunità d’Ambito, alla Città Metropolitana di Reggio Calabria e a tutti i Comuni calabresi, ha sottolineato la situazione di difficoltà che si registra nella gestione dei rifiuti ponendo in evidenza il fatto che «la Calabria registra gravi ritardi nella raccolta differenziata».

L’assessore ha aggiunto: «Preso atto del grave ritardo della Regione Calabria nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani, è necessario e urgente adottare misure tassative affinché tutti i 404 Comuni calabresi raggiungano nel breve periodo livelli importanti di raccolta differenziata con il conseguente beneficio della drastica riduzione dei rifiuti da conferire in discarica».

L’ultimo rapporto Ispra 2019, ha proseguito l’assessore De Caprio, «restituisce una percentuale del 47% lontana dall’obiettivo del 65% previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti per il 2020».

Per questo De Caprio ha chiesto al dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione «di coordinarsi con il Conai affinché entro il 30 aprile 2021 i 404 Comuni della Calabria adottino e rendano operativo il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti messo a disposizione gratuitamente dal Conai» ed «entro il 30 giugno 2021 i 404 Comuni della Calabria raggiungano il 70% della raccolta differenziata».

Nella nota l’assessore regionale ha disposto poi che per i Comuni inadempienti senza una causa di forza maggiore certificata dal Conai «i gestori degli impianti Tmb pianifichino e predispongano l’invio degli scarti di lavorazione fuori regione a prezzi di mercato, con i costi a carico di tali Comuni».

Infine, De Caprio chiede che «entro il 30 aprile 20021 le Comunità d’Ambito, la Città metropolitana di Reggio Calabria e i gestori degli impianti Tmb predispongano un piano di emergenza, da attivare in caso di necessità, per il conferimento degli scarti di lavorazione in impianti fuori regione con le opportunità e i costi del mercato». 

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