Nino Spirlì nel suo ufficio
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CATANZARO – Verso un’ordinanza per chiudere le scuole in tutta la Calabria, un altro provvedimento pronto per stasera per «arruolare personale sanitario» (LEGGI), una difesa totale del lavoro portato avanti dalla Regione per affrontare la pandemia perché «noi non siamo informati e la Regione bypassata». Nino Spirlì è un fiume in piena. Intervistato da Sky Tg24 il presidente facente funzioni della Regione attacca frontalmente l’ex commissario Saverio Cotticelli, critica le scelte del Governo e boccia la nomina del neo commissario Giuseppe Zuccatelli.
Pochi posti in terapia intensiva
Ma nella lunga intervista conferma anche i dati drammatici di una regione indietro anni luce dalla reale capacità di gestire l’emergenza legata al Covid-19. Il dramma più evidente è sui numeri della terapia intensiva: «Aggiornato al 12 novembre – spiega Spirlì – noi abbiamo 56 posti Covid in terapia intensiva e non Covid ne abbiamo 89. Aggiungo che in queste ore c’è una disponibilità ad attivarne altri 16. Ci sono, infatti, già dei posti negli Hub che possono essere subito attivi nel momento in cui ve ne fosse la necessità». Il totale dei posti attivati è, dunque, 145 posti, con la giornalista di Sky che ricordava come il piano Arcuri, prima dell’emergenza Covid, ne indicava 146 con l’obiettivo di arrivare a 280.
Numeri, dunque, ben lontani da quelli richiesti per affrontare l’emergenza. Per questo, Spirlì è stato più volte “stuzzicato” sulla opportunità di indicare la Calabria come “zona rossa”: «Dobbiamo farlo con serietà il contrasto al virus o dobbiamo giocare con i numeretti della tombola?», si è chiesto il presidente, aggiungendo che la soluzione sarebbe stata quella di individuare come “zone chiuse” solo quelle dove si registrava una evidente difficoltà a livello territoriale, vista anche la conformazione della Calabria: «Ha senso chiudere tutta la Regione se abbiamo tanti piccoli Comuni ben distanziati? Ho chiuso i Comuni dove c’erano un buon numero di contagiati – ha sottolineato – ma avevo lasciati aperti i Comuni che potevano continuare a lavorare. Bisogna stabilire con buon senso ciò che va chiuso e ciò che in questo momento non c’è necessità che si chiuda».
Verso la chiusura delle scuole
Ma nel corso dell’intervista, Spirlì è anche tornato sul tema delle scuole: «Non è detto che nelle prossime ore non possa decidere di chiudere le scuole, checché ne dica il ministro competente», preannunciando anche, già questa sera, un’ordinanza per «arruolare ulteriore personale sanitario».
L’affondo su commissario e Asp
Le critiche di Spirlì sono state rivolte all’ex commissario Saverio Cotticelli e alle Aziende sanitarie: «Il piano per l’emergenza Covid non c’è mai stato – ha sottolineato il presidente – Cotticelli aveva firmato solo il piano per la programmazione ospedaliera. In Calabria sta ancora comandando chi deve comandare: il commissario ad acta. Io mi sono solo assunto la responsabilità di gestire l’emergenza nell’emergenza in un periodo di vacatio».
Quindi l’affondo contro le Asp: «Lo scorso mese di marzo la Regione Calabria ha messo a disposizione delle Aziende sanitarie provinciali 18 milioni di euro per l’arruolamento del personale sanitario, ad oggi ne sono stati spesi solo 7,7 milioni».
Le “garanzie” del Governo su Zuccatelli
Ricostruita anche la trattativa per la nomina del neo commissario Giuseppe Zuccatelli: «Il presidente della Regione partecipa al Consiglio dei Ministri in audizione, quindi non può proporre nulla sulla nomina del commissario. Sulla nomina di Zuccatelli ho dato al Consiglio dei Ministri, e per le vie brevi a Conte, Speranza e Boccia, i miei dubbi. Il primo perché la Calabria chiedeva discontinuità e Zuccatelli faceva parte dei commissari delle Asp; il secondo perché i rapporti di Zuccatelli sul territorio non sono dei migliori e lo dimostrano i documenti. Non mi potevo opporre – ha proseguito – ma ho chiesto al Governo di garantire per lui e che al primo errore di Zuccatelli mi sarei rivolto a loro. Mi hanno detto che avrebbero garantito, ma così non è stato quando sono usciti certi video».
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