Nino Spirlì e Jole Santelli
1 minuto per la letturaCATANZARO – Sono trascorsi trenta giorni dall’improvvisa scomparsa di Jole Santelli, la presidente della Regione scomparsa a pochi mesi dalla sua elezione per una grave malattia con cui aveva combattuto, tenacemente, per molto tempo.
Il ricordo di Jole Santelli è stato affidato alle parole di Nino Spirlì che guiderà la Regione fino a nuove elezioni: «Un mese. Trenta lunghissimi e dolorosi giorni da quando sei partita. Non mi rassegno al saluto finale e non pronuncerò quella parola. Pur lasciandoti andare, mi siedo alla porta sperando di vederti tornare. Mi piacerebbe scriverti delle cose di questa terra, degli eventi, di questi accadimenti, ma, poi, penso che tu li conosca e che mi sei vicina per come ti sento».
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«Sapevi, vero, come sarebbe andata, eh? – prosegue -, e hai anche disegnato questi giorni per me, sapendo che ti avrei legato ad un filo d’oro e ti avrei tenuta viva e presente. Viva nel mio cuore e presente in tutto ciò che faccio. Sì, noi due, Jole. Come sempre. Ma stanotte è dura. Non dormo, perché non lo voglio. E ti veglio. Perché tu non lo faccia ancora e mai più. Andartene da sola, amica mia adorata, per non disturbare, è stato coraggioso. Ma…noi? Il tuo clan di famiglia? Gli amici? Chi ha potuto apprezzare tutte le tue virtù?».
Poi Spirlì conclude: «Siam squarciati. Come l’albero dal lampo. E, per questo, non dormo. Perché quel lampo, che ha tentato di separarci, non ottenga il suo orrido scopo. Non dormo, Jole. Non dormire e vegliamo insieme. Perché non accada più».
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