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Il ministro Francesco Boccia

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CATANZARO – Il consiglio dei ministri ha dato il via libera, pochi giorni fa, al decreto legge sull’adeguamento del sistema elettorale pugliese alla doppia preferenza di genere, ma davanti all’immobilismo del Consiglio regionale della Calabria si va verso un provvedimento simile, qualora non ci fosse una scelta diversa dell’assise calabrese.

Una posizione confermata oggi dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, intervenendo al Senato al termine della discussione generale sul decreto legge per la parità di genere nelle liste per le elezioni regionali. Boccia ha chiamato direttamente in causa le due Regioni che non hanno ancora introdotto il meccanismo nelle proprie leggi elettorali: Calabria e Toscana.

«Il governo non avrebbe voluto fare il decreto legge per la parità di genere nelle liste per le prossime elezioni regionali – ha detto Boccia – il governo ha sempre tentato fino all’ultimo la mediazione con le Regioni», ma in questo caso «non è stato possibile. Era inevitabile intervenire e lo faremo anche per il Piemonte e la Regione Calabria con un atto sostitutivo, la Regione Liguria lo ha fatto e abbiamo ringraziato il presidente Toti e tutto il Consiglio regionale».

Si riapre, dunque, una discussione ferma da tempo in Calabria, Lo scorso anno, nel mese di aprile, il Consiglio regionale ha bocciato la proposta di legge presentata da Flora Sculco, preferendo l’astensione (13 astenuti e un voto contrario) e scatenando l’ira di quanti, invece, hanno sempre spinto per vedere approvato il provvedimento da parte della massima assise calabrese.

Le parole del ministro Boccia offrono, oggi, una accelerazione a questo percorso che potrebbe “svegliare” il Consiglio regionale calabrese, salvo non si preferisca attendere l’intervento sostitutivo del governo.

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