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Paolo Mascaro

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Lamezia terme, Paolo Mascaro punta al terzo mandato da sindaco della città ma un parere del Consiglio di Stato potrebbe sbarrargli la strada impedendogli di candidarsi


LAMEZIA TERME – Un parere del Consiglio di Stato metterebbe in discussione anche la ricandidatura per un terzo mandato del sindaco Paolo Mascaro, la cui intenzione è di ripresentarsi. L’art. 51 testo unico degli enti locali, prevede che «chi ha coperto per due mandati consecutivi la carica non è, allo scadere del secondo mandato, immediatamente rieleggibile» (comma 2) e che «è consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno (Mascaro la prima volta è stato sindaco per 29 mesi consecutivi) per causa diversa dalle dimissioni volontarie» (comma 3). Con la sentenza, però, della prima sezione del Consiglio di Stato (13 aprile 2005, n. 1137), in risposta al Ministero dell’interno che aveva chiesto un parere in tema di interpretazione dell’art. 51, pure la ricandidatura per il terzo mandato di Mascaro sarebbe in discussione.

IL PARERE DEL CONSIGLIO DI STATO CHE METTE IN DISCUSSIONE IL TERZO MANDATO DA SINDACO DI LAMEZIA PER PAOLO MASCARO

Per la sezione del Consiglio di Stato (nelle ipotesi che riguarderebbero anche il caso di Mascaro) infatti, «i periodi di gestione commissariale e di reggenza non interrompono la successione dei mandati elettivi del sindaco (o del presidente), ai fini dell’applicazione del citato art. 51 del d.lgs. n. 267/2000. In tal senso è determinante la considerazione che, secondo le previsioni dello stesso d.lgs. n. 267/2000, alla cessazione anticipata del mandato segue necessariamente la nomina del commissario (art. 141, comma 3; art. 53, comma 3) o la reggenza da parte del vicesindaco o del vicepresidente (art. 53, comma 1). Sicché, come è posto in evidenza nella richiesta di parere, l’art. 51, comma 3, sarebbe inapplicabile (il punto che riguarderebbe anche la terza ricandidatura di Mascaro, ndr) ove si ritenesse che l’espressione “terzo mandato consecutivo” si riferisca ad un mandato che non presenti soluzioni di continuità temporale con i due precedenti.

MASCARO E IL TERZO MANDATO DA SINDACO DI LAMEZIA, COSA DICE LA NORMA

Questa tesi è in linea anche con la formulazione letterale della norma che definisce come “consecutivo” il terzo mandato se uno dei due mandati precedenti ha avuto una durata ridotta, con la conseguente interposizione di un periodo di gestione commissariale o di reggenza. Dal che emerge che la consecutività non è riferita alla continuità temporale, ma alla sequenzialità dei mandati elettivi. Accertato che la gestione commissariale non ha effetti interruttivi sotto il profilo che qui interessa – scrive ancora il Consiglio di Stato – il requisito di eleggibilità non esiste in nessuna delle ipotesi segnalate nella richiesta di parere. La copertura di due mandati pieni non consente, pur se sono intervallati da un periodo di gestione commissariale, di applicare la deroga di cui al predetto comma 3».

E ancora: «Ragioni di intrinseca coerenza, congiunte alla considerazione che il fine della norma è di evitare che i poteri spettanti al vertice dell’amministrazione siano esercitati troppo a lungo dallo stesso soggetto, inducono a ritenere che il periodo della sospensione, durante il quale il sindaco perde l’effettivo esercizio delle funzioni, non concorre a concretare la durata del mandato ostativa, secondo il disposto dell’art. 51, comma 3, del d.lgs. n. 267/2000, della rieleggibilità».

LE INTERRUZIONI DEI MANDATI

Paolo Mascaro è stato eletto sindaco per la prima volta a giugno 2015. A novembre 2017, dopo 29 mesi, concluse in anticipo il primo mandato per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Il 27 marzo 2019 il Tar accolse il ricorso di Mascaro reintegrandolo. Ma l’11 aprile 2019 il Consiglio di Stato accolse la sospensiva dell’Avvocatura dello Stato sospendendo l’esecutività della sentenza del Tar del Lazio che aveva consentito il reintegro del sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale. A settembre 2019 il Consiglio di Stato confermò definitivamente lo scioglimento, ribaltando la sentenza del Tar.

A novembre 2019 Mascaro si ricandidò e venne rieletto sindaco. Ma, a dicembre 2020, il Tar accolse il ricorso di due ex candidati a sindaco sospendendo la consiliatura in attesa di un mini turno elettorale in 4 sezioni dove furono stati riscontrati brogli. Per cui al Comune, a dicembre 2020, tornarono i commissari. Fu ad ottobre 2021 che Mascaro venne confermato sindaco, dopo 10 mesi di interruzione, al termine del mini turno elettorale. A novembre prossimo scadranno i cinque anni di mandato (il secondo), ma al voto si tornerà nella prossima primavera. Sempre con Mascaro fra i candidati sindaco?

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