Veraldi, Vallone, Pagliarulo, Veltri, De Filippis ieri a Catanzaro
3 minuti per la letturaCATANZARO – Le sedie vuote e il senso civico un po’ assopito di qualche mese fa diventano un ricordo sbiadito davanti ad una Sala Concerti ieri gremita, in quel di Palazzo de Nobili nel Municipio di Catanzaro per parlare di autonomia differenziata. Ci ha pensato la caparbietà del Comitato provinciale dell’Associazione nazionale partigiani di Catanzaro, guidato da Mario Vallone, ad amplificare le preoccupazioni e le paure legate ad una riforma istituzionale che – poiché rischia di allargare le diseguaglianze tra cittadini e territori e di rompere l’unità nazionale diversificando i diritti sociali e civili dei cittadini – «apre la strada ad uno stravolgimento della Costituzione antifascista».
Nel giorno in cui la proposta di legge sull’Autonomia differenziata approda al Senato per l’inizio dell’iter parlamentare, si “accendono” le piazze virtuali di cento Comuni per il no al progetto Calderoli sulla base di un documento che porta in cima la firma del sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, a Catanzaro c’è in calendario anche la presentazione del libro “Antifascismo Adesso” del presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo.
«Il mio libro – dice Gianfranco Pagliarulo – porta come sottotitolo “Perché non è ancora finita”. Il fascismo si presenta in Italia in forme e in tempi diversi da come storicamente l’abbiamo sperimentato e dobbiamo prendere atto che per certi aspetti c’è oggi un pericolo grave contro il quale c’è bisogno di intervenire non oggi, ma adesso. Non mancano i segni. Abbiamo visto ciò che è accaduto ad Acca Larenzia. Ma prima ancora alla sede nazionale della Cgil. Lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste è un tema che dobbiamo tenere a mente. In ogni modo sono eventi che vanno denunciati alla magistratura perché rientrano nella fattispecie di un reato che è l’apologia del fascismo. Ma c’è anche il tema del contrasto a svolte autoritarie che non sono dichiaratamente fascismo ma indicano un arretramento della democrazia italiana. Penso al progetto del premierato di emanazione della presidenza del Consiglio e penso per altro aspetto al progetto di autonomia differenziata che contraddice il principio della Repubblica unica e indivisibile, riaprendo di fatto una ferita mai emarginata che si chiama questione meridionale che riguarda il Sud e in modo particolare questa regione la Calabria, che nel tempo ha visto aumentare il peso storico dei suoi problemi».
A discutere del libro con Vallone e Pagliarulo, oltre al padrone di casa, il sindaco Fiorita, anche il giornalista Filippo Veltri, la docente già preside del liceo classico Galluppi Elena De Filippis, e il sindacalista Cgil Luigi Veraldi. «Viviamo con angoscia l’arrivo nell’Aula del Senato del provvedimento con un passo in avanti verso la sua realizzazione – ha detto Fiorita –. Ho avversato questa riforma non perché sindaco e cittadino del Sud. La ritengo una riforma dannosa per l’intero Paese e anche per il Sud. Solidifica un gap e u divario eternizzandolo e aumentandolo, vuole premiare le aree più ricche del Paese finendo per danneggiarlo in toto, perché un Paese sta insieme perché condivide valori e destino, cementando una solidarietà di fondo tra la comunità che lo vive. Questa riforma renderà più debole il nostro sistema scolastico, il nostro sistema sanitario, le chance di chi nasce a Catanzaro».
E se la professoressa De Filippis sottolinea l’importanza di «coltivare la memoria anche con riti che in alcuni momento sembrano superati, ma hanno lo spirito che ha consentito di costruire l’Italia una Repubblica democratica», Filippo Veltri, ricorda che «i guasti provocati dal ddl Calderoli devono essere portati nella maniera più semplice alla opinione pubblica in modo da suscitare un moto di indignazione collettiva che al momento non si vede. Un dato su tutti: le tre regioni Lombardia Veneto ed Emilia Romagna tratterrebbero per sè l’80% dell’Irpef regionale venendo così meno al principio costituzionale della unità della nazione». Discutere, conoscere, dibattere: la parola e la conoscenza come vera arma di difesa all’ingiustizia e alla prevaricazione, sempre.
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