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Un treno Frecciarossa

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CATANZARO – Il deputato di Alternativa Francesco Sapia ha reso noto di avere presentato un’interrogazione per sapere «quante e quali risorse finanziarie sono disponibili per l’alta velocità ferroviaria dalla e verso la regione Calabria», nonché al fine di conoscere «i tracciati previsti, le specificità della progettazione, il relativo livello di avanzamento» e se è confermato che, «in relazione ai nuovi percorsi da realizzare, i tempi di percorrenza siano addirittura aumentati, rispetto agli attuali, per raggiungere Roma dalle stazioni ferroviarie calabresi».

Nell’interrogazione sostiene che «la questione va affrontata con estrema chiarezza. Il tema dell’alta velocità ferroviaria è collegato con quello dello sviluppo economico e sociale. Rispetto al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che in larga misura assegna risorse a debito, non c’è un dibattito aperto sulle risorse impiegate o utilizzabili per portare il Tav fino a Reggio Calabria».

«Noi non siamo figli di un dio minore – sottolinea ancora Sapia – e vogliamo sapere come il governo voglia realizzare l’alta velocità ferroviaria per la Calabria, ma anche in quali tempi e con quali precise certezze e garanzie. È il caso che la sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, nel merito dica una parola di verità, nell’interesse di tutti. Credo che l’intera rappresentanza parlamentare della Calabria debba essere unita e compatta nel tutelare gli interessi dei cittadini calabresi, che non possono pagare ogni volta le infrastrutture delle regioni settentrionali».

identico discorso porta avanti la Lega. «Scenario impensabile: per l’Alta velocità in Calabria non ci sono risorse. Gli unici importi esistenti sul Pnrr per circa un miliardo ed 800 milioni sono il costo della tratta Battipaglia/Romagnano, con l’evidente conseguenza che per la Calabria non vi sono altre somme. In sostanza tanta proclami del tutto inutili dato che non esistono importi per poterli destinare alla nostra regione. Notizie queste, fornite da un esperto di fama nazionale ed internazionale, il prof. Francesco Russo, docente di trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria».

A sostenerlo, in una nota, è il commissario regionale della Lega Giacomo Francesco Saccomanno che evidentemente è un po’ distratto visto che mesi fa abbiamo scritto che il Pnrr finanzia solo un tratto dell’alta velocità. Il motivo lo ha spiegato il Ministro Giovannini ovvero che il Pnrr può finanziare solo opere che verranno completate nel 2026 ed è impensabile una cosa simile per l’alta velocità. Di contro nel Fondo Complementare sono previsti altri 9.4 milioni per lo studio di taffibilità del resto del tracciato. Della vicenda si era occupato anche il Governatore Roberto Occhiuto che in merito aveva scritto direttamente a Draghi in cui lamentava l’assenza di progetti.

«Uno spaccato inverosimile – prosegue Saccomanno – Il progetto alternativo all’attuale linea esistente prevederebbe un aumento del percorso di circa 50 km. (dagli attuali 390 a 445) ed un costo maggiore, senza, però, ridurre i tempi di percorrenza. E lo stesso prof. Russo che segnala tale anomalia e lo studio eseguito che, in tutti i casi, con il nuovo percorso, determinerebbe un tempo maggiore: 43 minuti per Catanzaro, 15 minuti per Crotone, 43 minuti per Vibo Valentia, 20 minuti per Cosenza e 40 minuti per Reggio Calabria. Situazione incomprensibile e che non lascia spazi a possibili interpretazioni positive. Domande sì e tante: perché non si sistema il vecchio tracciato che potrebbe diminuire la percorrenza e il tempo? Perché questo anomalo cambiamento di progetto? Probabilmente – sottolinea ancora il commissario leghista – il ponte sullo Stretto insegna. Tanti progetti in alternativa per non fare nulla. Eppure, risulta pacifico che con l’Alta velocità il Pil aumenterebbe dell’1% annuo»

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