Gli uffici della Sacal
2 minuti per la letturaCOSENZA – La vicenda della Sacal sembra avviarsi verso la conclusione. Dopo giorni di silenzio ieri il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, si è detto pronto ad acquisire le quote del socio privato Lamezia Sviluppo Srl. Stiamo parlando del gruppo che è arrivato a detenere, dopo l’aumento di capitale della società, il 52% delle azioni per un controvalore vicino ai 12 milioni.
Subito dopo l’apertura del caso, la famiglia Caruso proprietaria di Lamezia Sviluppo, aveva scritto ai soci pubblici dicendo due cose. La prima è che hanno acquistato le azioni per evitare il fallimento di Sacal di fronte l’inerzia dei soci pubblici. La seconda è che, ora che la società è stata messa in sicurezza, era pronta a rivendere le azioni al pubblico senza alcun sovrapprezzo. Le azioni hanno il valore nominale di 517 euro l’una, per cui l’esborso necessario, come detto, supera i 12 milioni di euro.
Diciamo subito che il privato non aveva grandi scelte perchè ha sul capo la spada di Damocle dell’Enac che ha già fatto partire l’istruttoria per la revoca della concessione sugli aeroporti di Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria con esiti che non sono prevedibili. Lamezia Sviluppo, quindi, rischia di trovarsi con carta straccia in mano nel caso la revoca si concretizzasse.
Dove troverà i soldi la Regione per comprare le azioni? Nella sua breve nota Occhiuto sostiene di star valutando di acquisire le azioni attraverso la holding regionale, Fincalabra. Naturalmente fra il dire e fare ne corre, perchè abbiamo di fronte un’operazione di ingegneria finanziaria non semplicissima e il tempo scorre. L’Enac ha dato a Sacal un mese di tempo per tornare in mano pubblica e il mese scadrà il 22 dicembre. L’importante per quella data è siglare l’accordo dicono dalla Regione, poi la fase operativa può anche essere successiva.
Torniamo, però, al problema dei soldi. Da quanto abbiamo appreso Fincalabra avrebbe in pancia circa 29 milioni di euro che sono revenienze di una serie di vecchie misure che non sono state utilizzate. Si perchè Fincalabra non ha risorse proprie, ma è ente strumentale della Regione. Il punto che stanno studiando alla Cittadella, allora, è proprio capire come far avvenire il passaggio di queste cifre; se Fincalabra le restituirà alla Regione, ma in questo caso si dovrà fare una variazione di bilancio con delibera di Giunta, o se può acquistarle direttamente. Occhiuto è orientato verso questa seconda ipotesi, ma i tecnici sono allo studio per la soluzione più idonea.
C’è anche un’altra questione che è quella legata agli aiuti di Stato ovvero se l’acquisto così massiccio di azioni da parte della Regione può essere considerato come una distorsione della libera concorrenza. A una prima lettura pare di no perchè questi soldi non andrebbero direttamente alla società quindi non c’è alcuna alterazione del mercato. Vedremo. Quel che per ora sembra certo è il destino di Giulio De Metrio. Difficilmente il presidente di Sacal verrà confermato nel suo ruolo.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA