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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – «Nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è previsto lo stanziamento di 470 milioni per l’edilizia giudiziaria. La particolare attenzione rivolta dal Ministero a questo tema è testimoniata anche dalla realizzazione, in 5 mesi, di questa aula bunker, con la fondamentale collaborazione dei componenti della Conferenza permanente, del Commissario Arcuri, della Regione Calabria e dell’Agenzia del Demanio, che ringrazio». Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario di Catanzaro che si è celebrata nella nuova aula bunker realizzata nell’area industriale di Lamezia Terme.

«Il Ministero, nell’anno appena trascorso, ha dato impulso alla verifica di impatto di alcune leggi – ha aggiunto – anche al fine di consentire la ricognizione delle migliori prassi applicative e lo studio di eventuali correttivi. Mi riferisco, nello specifico al Rapporto sull’applicazione del cosiddetto Codice Rosso che, come noto, ha introdotto numerose misure per fronteggiare la grave piaga della violenza sulle donne; al progetto di collaborazione interistituzionale sul sistema di contrasto ai fenomeni corruttivi denominato “Alleanza contro la corruzione” cui partecipano i vertici delle massime istituzioni giudiziarie ed economiche del Paese: i Presidenti di Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Anac, Governatore della Banca d’Italia».

«È importante soffermarsi – ha sottolineato il ministro – sull’impegno profuso dal Ministero nel portare avanti, nonostante l’emergenza sanitaria, gli investimenti che sono indispensabili per supportare con maggiori risorse l’efficienza della macchina della giustizia. E’ proseguito il piano ordinario triennale di assunzioni di oltre 13.000 unità: in particolare, nel 2020 si è avuto il reclutamento di 1163 unità di personale amministrativo, delle quali 142 (ovvero oltre il 10%) destinate agli uffici del distretto di Catanzaro. Proprio per scongiurare gli effetti negativi della pandemia sullo svolgimento delle procedure selettive – ha proseguito – il Decreto Rilancio ha semplificato tali procedure consentendo ad esempio che, entro la primavera di quest’anno, possano prendere servizio presso questo distretto oltre 100, tra cancellieri e direttori (5 unità nella qualifica di direttore e di 111 unità nella qualifica di cancelliere) nonché di un congruo numero di operatori giudiziari a tempo determinato. Sono state poste le basi normative, amministrative e finanziarie affinché, a livello nazionale, entro il 2021, il servizio giustizia possa avvalersi del contributo di circa 7.000 donne e uomini in più».

«Analoga attenzione – ha concluso Bonafede – è stata riservata alla magistratura, portando a compimento l’aumento delle piante organiche (di 600 unità), previsto già con la Legge di Bilancio 2019. Infatti, con decreto ministeriale 14 settembre 2020 sono state rideterminate le piante organiche degli uffici giudiziari di merito, prevedendo la distribuzione in aumento di 422 magistrati, di cui 14 unità aggiuntive per il distretto di Catanzaro. Inoltre, il 30 ottobre 2020 è stata inviata al Consiglio Superiore della Magistratura la proposta di determinazione delle piante organiche flessibili distrettuali, un contingente di 176 magistrati chiamato a far fronte alle specifiche criticità di rendimento di ciascun distretto».

Bonafede ha assicurato la prosecuzione dell’impegno dello Stato per dotare di altro personale tutti i settori del distretto di Catanzaro anche per il 2021. Prima di lui il componente del Csm Stefano Cavanna ha annunciato per il 2 febbraio la scelta di destinazione da parte di 251 Mot, magistrati ordinari tirocinanti, che assorbiranno anche posti della pianta organica del distretto di Catanzaro. Oltre alla continua copertura di posti vacanti l’amministrazione della giustizia in Calabria soffre anche dei continui trasferimenti richiesti verso sedi meno difficili.

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