Il Comune di Catanzaro
4 minuti per la letturaCATANZARO – Una poltrona per sei, come da pronostico. A tentare la scalata a Palazzo de Nobili per un posto al sole in sala consiglio, invece, saranno 709 candidati (nelle elezioni del 2017 erano stati poco più di 660) suddivisi in 23 liste (in particolare, 311 candidate vale a dire il 43,9% e 395 candidati), per 74 mila elettori.
Questi sono i principali numeri venuti fuori da due giorni di super lavoro per i funzionari e gli uffici comunali, nella Sala Concerti, chiamati a raccogliere la documentazione che apre ufficialmente le porte alla campagna elettorale in vista delle elezioni del 12 giugno.
Una dead line che segna la fine dell’era Abramo, il sindaco uscente che non ha potuto nemmeno pensare di ricandidarsi perché ha consumato il secondo mandato consecutivo (il quarto dal 1997), e presenta – come non succedeva dal 2006 quando si presentò una situazione di frammentazione analoga ma non così intensa – un centrodestra spaccato in tre.
In campo, quindi: Valerio Donato, avvocato e docente dell’Università “Magna Graecia”, ex Pd, che potrà contare sul sostegno di dieci liste (Alleanza per Catanzaro; Prima l’Italia di ispirazione della Lega; Riformisti Avanti, Catanzaro Azzurra di ispirazione Fi; Italia al centro; Fare per Catanzaro; Catanzaro prima di tutto; Progetto Catanzaro; Rinascita; Volare Alto); Nicola Fiorita, docente all’Università della Calabria, candidato sindaco di centrosinistra con cinque liste (Pd, M5s, Cambiavento, Mò – Fiorita Sindaco, Catanzaro Fiorita); Wanda Ferro, deputata e coordinatrice regionale di FdI, sostenuta da un’unica Lista; Antonello Talerico, avvocato e presidente del Consiglio provinciale dell’ordine sostenuto da cinque liste (Io scelgo Catanzaro, Catanzaro al Centro, Noi con l’Italia, Officine del Sud, Azione popolare); Francesco Di Lieto, avvocato e vicepresidente nazionale del Codacons, espressione della sinistra antagonista, sostenuto dalla lista “Osiamo Insieme”; ed infine l’outsider Nino Campo, imprenditore, sostenuto da “Catanzaro Oltre”.
Lo schieramento più variegato e colorato, nato dalla ricomposizione ricomposta del centrodestra che aveva sostenuto Abramo, è quello pro-Donato, una coalizione che va dai delusi Pd all’estremissima destra, Basti pensare che candida aspiranti consiglieri che vanno dal segretario del circolo Pd di Santa Maria, Maurizio Caligiuri in “Rinascita”, a Jack Di Maio, già esponente di Forza Nuova nella lista “Prima l’Italia”, per intenderci.
Proprio Donato, inoltre, vanta il maggior numero di consiglieri e assessori uscenti. Alla fine dei conti, comunque – in tutti gli schieramenti – sono 29 quelli che si riprovano. Parliamo di 12 consiglieri comunali uscenti a partire dall’attuale presidente dell’assemblea civica Marco Polimeni, leader di “Catanzaro Azzurra”.
Tra gli assessori ci sono: Nuccia Carozza, Alessandra Lobello, Ezio Praticò, Lea Concolino (Catanzaro prima di tutto) e Rosario Lostumbo (in Prima Catanzaro). E ancora, tra gli uscenti: Sergio Costanzo e Cristina Rotundo (Fare per Catanzaro) Giovanni Merante (Udc), Jhonny Corsi (in campo con Donato), Rosario Mancuso ed Eugenio Ricco (Alleanza per Catanzaro, Manuela Costanzo (Catanzaro Prima di tutto); Andrea Critelli e Antonio Ursino (in Prima l’Italia).
“Alleanza per Catanzaro” schiera gli uscenti Rosario Mancuso, Eugenio Riccio, Raffaela Sestito e Vincenzo Mirarchi (proveniente da Catanzaro da Vivere). Quattro uscenti anche per “Progetto Catanzaro”, vale a dire la vice presidente del consiglio comunale Roberta Gallo (già capogruppo di Forza Italia), i consiglieri comunali Antonio Angotti, Luigi Levato, Emanuele Ciciarello provenienti dal Gruppo misto, dove sono confluiti in rotta con il partito con Forza Italia, Catanzaro con Abramo e Catanzaro da Vivere.
Tra gli assessori uscenti c’è anche Domenico Cavallaro, in corsa con “Officine del Sud” a sostegno di Antonello Talerico, che avrà il supporto anche dei consiglieri comunali uscenti Giulia Procopi (con Noi con l’Italia) e Lorenzo Costa (oggi in Officine del Sud ma nel 2017 unico eletto del Pd). Due consiglieri uscenti a sostegno anche per Fiorita (Daniela Palaia, che sarà candidata in “Mò” e Nunzio Belcaro in “Cambiavento”). In campo anche Maurizio Mottola di Amato, ex Socialisti e democratici, oggi nei Riformisti messi in piedi dai fratelli Guerriero (Roberto già vice presidente del consiglio comunale poi dimesso ha deciso di non candidarsi) con la coalizione di Donato.
Ma questa è anche la campagna elettorale dei ritorni: c’è Franco Cimino, ultimo segretario provinciale della Dc, candidato sindaco nel 2006, rientrato in campo con una candidatura a sostegno di Fiorita; c’è anche Eugenio Occhini, già consigliere comunale nell’amministrazione Olivo con il Prc; come Mimmo Iaconantonio, già assessore nella Giunta Olivo oggi in lizza per “Rinascita”. Tanti ritorni, dopo vulnus amministrativi: in campo il già assessore nella seconda era Abramo, Elio Mauro (candidato con Mò), Danilo Sergi già Italia dei Valori e oggi Movimento 5 Stelle, il segretario cittadino del Pd Fabio Celia, Vincenzo Capellupo e Gianmichele Bosco sempre con Fiorita.
Con Donato, invece ecco Giulio Elia (Catanzaro Azzurra), Vittorio Cosentino (Fare per Catanzaro), Manuel Laudadio (Alleanza per Catanzaro). Tra i candidati c’è anche qualche figlio d’arte, come Gianluca Tassone (il papà è Mario, leggenda democristiana e più volte parlamentare e uomo di governo tra Prima e Seconda repubblica) con Donato, Salvatore Passafaro (il papà è Franco, presidente del Consiglio comunale nella legislatura Olivo) e Fabrizio Battaglia (il papà è Marziale, già vicepresidente della Provincia, nella struttura del consigliere regionale Ernesto Alecci). Ed è solo l’inizio.
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