Domenico Tallini non ricandidato nelle fila del centrodestra
3 minuti per la letturaCATANZARO – La partita delle elezioni regionali del prossimo 3 e 4 ottobre, nel Collegio dell’area centrale della Calabria, ha il retrogusto amaro delle vicissitudini in casa Pd. E non solo.
Ha l’immagine della pagina chiusa della non ricandidatura del già presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, che nel feudo catanzarese di Forza Italia cede il passo a Silvia, figlia del consigliere regionale uscente azzurro, Claudio Parente.
Una corsa all’Astronave a metà strada da mistero e sorpresa. Le faide interne al Pd su cui si sono concentrate in maniera anche morbosa le curiosità di tutte le altre parti in gioco, anche ieri mattina davanti al tribunale di Catanzaro, si chiudono con l’esclusione del consigliere regionale uscente, Francesco Pitaro, ma anche dell’ex presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno: per mantenere gli equilibri interni e la base in tranquillità, alla fine si deve sacrificare il segretario provinciale, Gianluca Cuda.
Per il resto, nessuna aspettativa tradita, nessuna grande sorpresa a sovvertire i pronostici della vigilia. Tra i candidati, quindi, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, Antonello Talerico; il direttore generale della Provincia di Catanzaro, Valeria Fedele. Capolista di Forza Italia è Michele Comito, vibonese e molto vicino al coordinatore regionale azzurro, il senatore Giuseppe Mangialavori. Nella lista della Lega vengono ricandidati gli uscenti Filippo Mancuso (già consigliere comunale e provinciale di Catanzaro), e Pietro Raso; a cui si aggiunge l’ex presidente dell’Ordine degli architetti, Pino Macrì.
Indiscrezioni confermate anche per l’Udc: capolista è Flora Sculco, che nella precedente tornata aveva sostenuto il centrosinistra in Democratici e Progressisti, e Baldo Esposito (che era stato eletto nella Casa delle Libertà). Fratelli d’Italia schiera l’uscente Filippo Pietropaolo e il vice presidente della Provincia di Catanzaro, Antonio Montuoro.
Spulciando nelle liste a sostegno di Amalia Bruni, in casa Pd troviamo candidati Fabio Guerriero e il sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, ma anche la professoressa dell’Università Magna Graecia, già consigliera provinciale Aquila Villella e l’ex segretario generale della Cgil, Area Vasta, Raffaele Mammoliti.
Il Pd nel Vibonese, piazza anche il consigliere regionale uscente, Luigi Tassone. E sempre nel centrosinistra hanno trovato spazio anche Antonino Maglia, presidente dell’Ordine dei medici, Mimmo Consoli, già primario di Neurologia dell’ospedale di Vibo Valentia entrambi in “Amalia Bruni Presidente”.
Schierati con De Magistris, anche in questo collegio ritroviamo Mimmo Lucano (Un’Altra Calabria è possibile), e Anna Falcone (De Magistris Presidente). Da Vibo in campo Antonio Lo Schiavo (De Magistris presidente). Tra i candidati a sostegno di Mario Oliverio, oltre a Brunello Censore, già consigliere regionale e deputato Pd di area vibonese, Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Catanzaro. Nel Crotonese, il Pd candida Annagiulia Caiazza, figlia del compianto assessore Dionigi, mentre il Partito socialista Caterina Villirillo, conosciuta per la tragica morte di un figlio ucciso a colpi di pistola davanti l’entrata dell’associazione Libere donne.
Con Amalia Bruni anche il presidente il sindaco di Caccuri Marianna Caligiuri. A sostegno di Occhiuto ci sono, accanto ai neofiti, anche volti e nomi noti ai più: Forza Italia candida l’editore Salvatore Gaetano detto Pablo, che ha corso con la Lega di Salvini nelle elezioni vinte dalla compianta Jole Santelli e Carmela Maiolo, ex vicesindaco di Isola Capo Rizzuto.
Sul fronte vibonese, tra gli esclusi hot Vito Pitaro.
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