Ernesto Magorno ed Ettore Rosato durante la conferenza stampa
3 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO – Che il senatore, e sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, avrebbe preannunciato un passo indietro – “per farne uno avanti”, dice il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, al suo fianco – era stato intuito nel momento stesso in cui era arrivata la convocazione domenicale della conferenza stampa.
Italia Viva ritira la candidatura del senatore Ernesto Magorno alla presidenza della Regione Calabria perché i renziani non vogliono essere il capro espiatorio del centrosinistra che perde le elezioni a causa di una ulteriore frammentazione del consenso. Così come non sono entusiasti delle camarille interne al centrodestra attento più per un posto nel CdA della Vigilanza Rai che non sulle problematiche che interessano i calabresi.
Centrosinistra e centrodestra “pari son”, insomma: «Si dimostrano ancora una volta poco interessati alle logiche calabresi e molto interessati ad accordi che servono solo ad appagare l’interesse romano», dice Rosato al Grand Hotel Lamezia. Per la serie «noi ci avevamo provato» a dare il nostro contributo dando indicazioni sul miglior candidato alla presidenza possibile.
«Italia Viva in questi mesi ha proposto un’alternativa per la Calabria, una coalizione riformista, democratica, di centro, cattolica, con le forze migliori. Ma ci siamo resi conto che queste elezioni regionali non saranno quelle che decideranno la svolta: la Calabria può farcela ma a condizione che ci sia un governo dei territori. Avevamo chiesto a viva voce un candidato presidente che fosse un sindaco, che venisse dai territori, ma siamo rimasti inascoltati, e il centrosinistra non ci ha mai chiamato per ragionare delle scelte che si mettevano in campo. L’unica volta che ho parlato con il commissario regionale del Pd – ha sostenuto il senatore di Italia Viva – è stato in un bar, e in quell’occasione mi venne annunciata una candidatura, che poi quella che io ho definito la banda degli onesti Francesco Boccia e il commissario Graziano, hanno destabilizzato e tradito».
«Abbiamo deciso di fare un passo indietro, perché c’è bisogno di dimostrare che si è capaci fare un passo indietro, che non si investe per se stessi, ma per una coalizione, per un progetto che noi abbiamo per la Calabria e che porteremo avanti. Nei prossimi giorni – ha concluso il senatore di Iv – decideremo cosa fare, con chi andare e come andare alle prossime elezioni regionali. La Santelli è stata una grande presidente della Regione, aveva iniziato un percorso importante. L’augurio è che in questa fase che sarà di transizione il prossimo presidente della Regione segua quel solco. Sanno tutti che l’ho sostenuta e l’ho votata, non l’ho mai nascosto».
«Il centrosinistra sta dimostrando di competere solo per distribuire gli 11 consiglieri di opposizione, non per cercare di costruire un’alleanza che possa vincere e governare bene questa regione – ha detto invece Rosato – ringrazio il senatore Magorno per il lavoro svolto in questi mesi, teso a raccogliere anche le grandi qualità che questa regione può esprimere: noi ci siamo detti da subito disponibili su una candidatura di un sindaco ad altezza della sfida, questo non è stato raccolto: stanno correndo dietro De Magistris, mi sembra sia la scelta peggiore che il centrosinistra potesse fare».
A conti fatti, cosa farà adesso Italia Viva? Magorno, da buon cattolico continua a ripetere «siamo nelle mani del Signore», mentre potrebbe essere il caso di citare un più laico «domani è un altro giorno», citando “Via con il vento” in politica non si sbaglia mai.
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