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Rotella, Lucano, De Magistris e Commisso

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SOVERATO (CATANZARO) – Sicuro, chiaro, determinato. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris continua a costruire la sua candidatura alla presidenza della Regione Calabria col piglio di chi è abituato a lottare contro tutto e tutti. E, a maggior ragione, contro i partiti tradizionali (e non).

Ieri, ospite a Soverato del movimento “Calabria resistente e solidale”, ha ribadito i pilastri sui quali sarà sviluppata la campagna elettorale, annunciando un altro passo fondamentale, che di certo potrebbe turbare un po’ il sonno dei suoi competitori: oggi è «il giorno buono» per l’ufficializzazione dell’accordo con Carlo Tansi e il suo movimento “Tesoro Calabria”. Nel pomeriggio, a Cosenza, alle 16 è indetta una conferenza stampa alla quale parteciperanno gli stessi De Magistris e Tansi che, con ogni probabilità, renderanno pubblica l’alleanza.

Ma la costruzione della coalizione non si fermerà qui. C’è molto ottimismo, da parte dell’ex magistrato, sull’ingresso anche del Movimento Cinque Stelle. «Il nascente governo Draghi – ha così risposto, sollecitato sull’argomento – rimescola quel patto fra Pd e M5S. I grillini non sono compromessi con stagioni di governo opaco della spesa pubblica; questa è più un’occasione per i Cinque Stelle, e lo dico veramente senza presunzione, la maggior parte della base crede nei valori delle origini e io penso che loro verranno e che a loro non vanno sbarrate le porte».

D’altronde, non ci dovrebbero essere più dubbi sul fatto che la base del M5S sia tutta dalla parte sua e di Tansi. Come non ci sono dubbi sul fatto che in tanti stanno bussando alle porte delle costruende liste a sostegno di De Magistris, per chiedere tempestiva ospitalità. Ma sulla selezione delle persone che lo accompagneranno in questa avventura, lo ha ribadito anche ieri, De Magistris e i suoi staranno «molto attenti».

E, così, veniamo al Partito Democratico. «Noi stiamo già interloquendo con tante persone del Pd – ha chiosato De Magistris – che è fatto da un mondo plurale ma se pensiamo al partito del ceto politico dominante, che io ho conosciuto e di cui sono avversario politico in Campania come in Calabria, allora non ci sono le condizioni per un’alleanza». Perché, sostiene, «per arrivare primi non puoi mischiarti con storie che non sono compatibili con questo progetto». Insomma, «dovrebbe accadere una tale rivoluzione nel partito nei prossimi giorni» per potersi sostanziare i presupposti di un’alleanza col Pd.

Sul suo terreno preferito, fra le compagne e i compagni del movimento che lo ospita all’Hotel Nocchiero, dando qualche morso al toast per pranzo prima di imbarcarsi verso Crotone, Strongoli e Cosenza, De Magistris parla a cuore aperto: di giustizialismo, in cui non si riconosce, e «combattenti per la giustizia», come Mimmo Lucano, che gli è (fisicamente) a fianco.

Parla di «civismo» come termine riduttivo, perché la sua coalizione vuole fare politica nel senso più nobile: «A me non interessa l’interlocuzione con gli apparati di partito, il che non significa essere contro i partiti, dove c’è anche gente per bene, ma quello degli apparati è uno schema che dobbiamo destrutturare».

L’obiettivo non è solo quello di «vincere le elezioni», ma di creare un vero e proprio «laboratorio Calabria» che «diventa ancora più affascinante in un’epoca storica di grande asfissia politica», proprio nel momento in cui si prepara un governo di larghissime intese. Un laboratorio «dal basso» che vuole «rappresentare l’alternativa politica. Comunque pronto per l’appuntamento dell’11 aprile.

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