3 minuti per la lettura
LAMEZIA TERME – Spunta anche l’ipotesi della “scheda ballerina” (ovvero più schede rispetto a quelle ufficiali consegnate dal ministero) per cui sembra concreto il rischio di un ritorno al voto per le elezioni comunali per presunti brogli elettorali.
Al termine delle verifiche, disposte dal Tar, per la prefettura «quasi ogni incongruenza, errore o vizio dedotto nei ricorsi introduttivi ha trovato riscontro nell’esame dei verbali e, ove si sia proceduto in tal senso, nel riconteggio delle schede».
E dalle verifiche emerge anche che il ministero dell’Interno aveva consegnato, nella sezione 44, 700 schede elettorali, tutte in pacchetti da 50 schede, ma durante le verifiche in prefettura nell’ambito del ricorso al Tar contro le elezioni comunali di novembre 2019, ne sono state rinvenute 864, quindi ben 164 schede in più. Questo è solo un esempio di quanto riscontrato dalla prefettura che nei giorni scorsi ha depositato al relazione al Tar (che ha fissato l’udienza al prossimo 11 dicembre) concludendo che «quasi ogni incongruenza, errore o vizio dedotto nei ricorsi introduttivi ha trovato riscontro nell’esame dei verbali e, ove si sia proceduto in tal senso, nel riconteggio delle schede».
In particolare, il verbale horror è dell’11 settembre scorso dove emerge la mancanza assoluta di corrispondenza tra le schede consegnate al seggio dal Ministero degli interni e quelle rinvenute nella busta sigillata del seggio medesimo. Tutto ciò potrebbe integrare l’ipotesi della scheda ballerina, consistente nel far uscire dal seggio una scheda vidimata e non votata per essere utilizzata al posto della scheda consegnata all’elettore del seggio, al fine del voto guidato (T.A.R. Calabria – Catanzaro, sez. II, 6 aprile 2016 n. 717; sez. II, 28 dicembre 2012, n. 1163). Difatti – per come emerge dal verbale della prefettura dell’11 settembre scorso – nella sezione 2 a fronte di numero 700 schede consegnate dal Ministero dell’Interno al seggio, tutte in pacchetti da numero 50 schede, sono state rinvenute, in corso di verificazione, numero 811 schede, quindi ben 111 schede in più.
Nella sezione 44 a fronte di numero 700 schede consegnate dal Ministero dell’Interno al seggio, tutte in pacchetti da numero 50 schede, sono state rinvenute, in corso di verificazione, numero 864 schede, quindi ben 164 schede in più. Sempre nella sezione 44 a fronte di 50 schede autenticate e non utilizzate ne sono state rinvenute 47, quindi 3 sono sparite; Sempre nella sezione 44, emerge anche che a fronte di numero 50 schede soltanto firmate, così come dichiarato nel verbale di sezione, non ne è stata rinvenuta neppure una, pertanto sono sparite numero 50 schede.
Nella sezione numero 78, a fronte di numero 250 schede consegnate dal Ministero dell’Interno al seggio, tutte in pacchetti da numero 50 schede, sono state rinvenute, in corso di verificazione, numero 47 schede, quindi sono sparite numero 3 schede; Sempre nella sezione numero 78, a fonte di 100 schede autenticate prima de voto, di cui nove 18 votate e 82 residuate autenticate e non votate, per come dichiarato nei verbali di sezione, invero , in corso di verificazione sono state riscontrate solo numero 9 schede autenticate e non votate, pertanto sono sparite numero 73 schede. Come si ricorderà, nella relazione depositata dal Tar, la prefettura di Catanzaro ha confermato quanto sostenuto nei ricorsi al Tar contro le elezioni comunali di novembre 2019, ricorsi avanzati dai candidati a sindaco Massimo Cristiano, sostenuto da tre liste civiche, e da Silvio Zizza del Movimento 5 stelle.
Le operazioni di verifica erano iniziate e poi sospese sulla base di una richiesta del legale del Comune di Lamezia di interpretazione dell’ordinanza stessa del Tar Il 30 luglio il Tar che accolse l’istanza di proroga formulata dal verificatore (la prefettura). Ancora prima, a maggio scorso, il Tar, aveva ritenuto necessario – accogliendo la richiesta degli avvocati dei ricorrenti, Chirumbolo, e Pitaro – di procedere ad una verificazione sulle circostanze indicate nei ricorsi, in particolare, in 48 sezioni su 78 in cui sono state denunciate «gravissime e invalidanti irregolarità sostanziali risultanti documentalmente dai relativi verbali».
Nel ricorso si chiede l’annullamento del verbale del 5.12.2019 con cui l’Ufficio elettorale, a seguito del turno di ballottaggio, ha proclamato eletto Paolo Mascaro alla carica di sindaco di Lamezia, del verbale del 9.12.2019 con cui l’Ufficio elettorale ha proclamato eletti i consiglieri comunali, dei verbali delle operazioni elettorali svoltesi , oltre che nelle 37 sezioni sequestrate dall’Ufficio elettorale centrale istituito al Tribunale di Lamezia, poi diventate ben 48 sezioni (su 78) su ricorso dell’avvocato Chirumbolo.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA