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La commissione antimafia a Catanzaro

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CATANZARO – Prima fase delle audizioni in Calabria della commissione parlamentare Antimafia, guidata dal presidente Nicola Morra. “Per molti versi è emersa la coscienza – ha affermato Morra incontrando i giornalisti – che la Calabria debba tornare ad essere un’emergenza nazionale perché la diffusione del fenomeno criminale ‘ndranghetistico è tale per cui non si può più soprassedere o rinviare. L’istituzione di un tavolo permanente che affronti il fenomeno è una possibilità ma vero è che in questo Paese si parla non a sufficienza di criminalità organizzata di stampo mafioso”.

“Finora – ha spiegato – abbiamo sentito il prefetto e tutti i responsabili dei vari corpi di polizia operanti sul territorio e poi abbiamo sentito il presidente della Corte d’Appello, Domenico Introcaso che ci ha fornito dei numeri, delle percentuali assai significative in merito alla carenza di organico nel tribunale che ci ha fatto capire che qui c’è un problema assai rilevante che lo Stato dovrà affrontare”.

E ancora: “La ‘ndrangheta si è imposta negli ultimi decenni perché a differenza delle altre organizzazioni criminali ha scelto sempre le modalità silenti, quelle che consentono di lavorare senza che vi sia chiara percezione del lavoro che si sta facendo, però il livello di infiltrazione e di contaminazione dell’economia sana privata o pubblica che si voglia è diventato tale da indurre tutta la politica nazionale quantomeno a prestare un’attenzione ben maggior alla Calabria”.

Per il presidente della commissione Antimafia “non è solo un problema di natura economica, infatti – ha aggiunto – abbiamo ragionato sui fenomeni che rinviano alla religiosità popolare perché sappiamo che tante volte le organizzazioni cercano il consenso sfruttando credenze e fedi antichissime”.

“Il versante della lotta alla criminalità di stampo ‘ndranghetista – ha concluso Morra – è ormai delineato anche se la ‘ndrangheta non finisce mai di stupirci: ricordo che fin dal 2014 uomini di ‘ndrangheta che operano nel brokeraggio di cocaina si offrivano di pagare importanti partite di droga in bitcoin, dimostrando di avere una familiarità con le criptovalute che nemmeno in tanti ambienti bancari è oggi disponibile”.

Le audizioni proseguiranno oggi pomeriggio e nella giornata di domani.

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