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CATANZARO – Il ministro delle Infrastruttura Graziano Delrio frena sulla Tav fino a Reggio Calabria dopo l’annuncio che invece era stato dato dal premier Matteo Renzi. In un’intervista a Repubblica pone l’interrogativo «se fare 4 binari ad un costo di 5 miliardi ogni 20 chilometri» con treni a 300 chilometri l’ora, oppure «due binari e portare la velocità a 200-225 chilometri l’ora con un costo del 70% in meno».

Il ministro ha tirato fuori un progetto di cui si parla da anni che riguarda la velocizzazione della tratta Battipaglia che nulla ha che vedere con l’Alta Velocità. Il primo a parlarne nel 2011 fu l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso di un viaggio in treno e in auto fino a Reggio Calabria per rendersi conto dello stato in cui versava l’A3 e la ferrovia. In quella circostanza, tirò fuori della chede di Rfi per lanciare l’idea di una serie di interventi infrastrutturali per rendere la tratta ferroviaria tirrenica più veloce. Molti di quegli interventi non sono stati realizzati e altri in fase di realizzazione, c’era quello di una variante Sapri-Ogliastro che consente di ridurre i tempi di 50 minuti, interventi sull’attrezzaggio tecnologico uniforme sull’intera linea, l’adeguamento a sagoma, la velocizzazione degli itinerari di stazione, il nuovo ponte sul torrente Petrace fra Palmi e Gioia Tauro, la ricostruzione della travata metallica sul torrente Sorcio, il nuovo Prg della stazione di Lamezia Terme e la ricostruzione della galleria Coreca ad Amantea (già ultimata). Costo complessivo 230 milioni di euro che nel 2011 era interamente coperti. L’ultimazione di parte dei questi lavori era stimata nel 2015. Alla fine tutto ciò dovrebbe portare la percorrenza tra Reggio e Roma in 4 ore e 15.

L’Alta velocità, già progettata da Rfi, invece è un’altra cosa non è chiaro se il governo abbia le risorse. Subito dopo Ferragosto ci sarà un tavolo al ministero con la Regione Calabria e sarà l’occasione per parlarne. Ma la Calabria, come è sottolineato ieri al Quotidiano, l’ex parlamentare Franco Laratta, ha la necessità di migliorare i collegamenti interni e tra le grandi città della Regione e tra questi con le principali stazioni della tratta ferroviaria tirrenica. E poi c’è nodo delle merci che dal porto di Gioia Tauro devono raggiungere il resto dell’Europa. Da questa mattina da Gioia partiranno 10 coppie di treni alla settimana carichi di merci arrivate via mare per l’interporto campano di Marcianise, ha spiegato il ministro Delrio che ha annunciato nuovi investimenti sul ferro in Calabria. La conferma arriva anche dal presidente Mario Oliverio che questa mattina terrà una conferenza stampa a Cosenza dopo un sopralluogo nella città vecchia dove se mesi si stanno registrando crolli.

«Abbiamo confermato la metropolitana di Cosenza nella nuova programmazione 2014/2020 – spiegato al Quotidiano – e investiremo, d’accordo con il Governo, sulla tratta Cosenza-Catanzaro delle Ferrovie della Calabria per mettere in interconnessione l’area urbana cosentina e l’Università della Calabria con la metropolitana di Catanzaro che arriva fino all’area di Germaneto sede del Policlinico, dell’Università e della Regione. Un grande progetto che cambierà la mobilità della popolazione di queste due aree del Calabria.» Inoltre Oliverio fa presente che aver ordinato nuovo materiale rotabile per il trasporto locale di Trenitalia utilizzando di fondi Por, «si tratta di nuovi locomotori diesel che raggiungono velocità ragguardevoli che saranno utilizzati sulla linea jonica ancora non elettrificata». A breve, con fondi Ue la stazione di Lamezia sarà collegata permanentemente con navette con l’aeroporto, in attesa di spostare la stazione nell’area dell’aeroporto.

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