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Danni all'agricoltura causati dal maltempo

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LAMEZIA TERME – L’ondata di maltempo che ha colpito la Calabria e in particolare il Lametino ha messo in ginocchio il territorio; Per questo motivo, la Giunta della Regione Calabria, ha deliberato – su proposta del presidente Roberto Occhiuto – la richiesta al governo nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per gli eccezionali avversi eventi metereologici degli ultimi giorni.
Con una ulteriore e specifica delibera, riferita ai medesimi eventi, approvata su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, la Giunta ha chiesto inoltre al Ministero delle Risorse Agricole Alimentari e Forestali il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le imprese agricole che hanno subito danni.

MALTEMPO NEL LAMETINO, CHIESTO LO STATO DI EMERGENZA E IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI CALAMITA’ NATURALE PER LE AZIENDE. IL BILANCIO DEI DANNI

Dopo gli ultimi eventi infatti, il comparto agricolo lametino è in ginocchio con danni incalcolabili alle aziende agricole. Mentre proseguono ininterrottamente le attività di soccorso alla popolazione dopo il maltempo che ha colpito Lamezia e il Lametino (nelle ultime 24 ore sono stati oltre 120 gli interventi portati a compimento dai vigili del fuoco del Comando di Catanzaro, in particolare per prosciugamenti, verifiche danni e assistenza alle famiglie isolate nel comune di San Pietro a Maida), centinaia e centinaia gli ettari invasi dall’acqua e dal fango con danni alle produzioni . oliveti, agrumeti, serre, vivai, vigneti, ortaggi il tutto invaso dall’acqua, mezzi e attrezzature di produzione che galleggiavano e strade rurali franate.

Questo un primo bilancio dell’ondata di maltempo che ha colpito la zona del lametino secondo un primo monitoraggio della Coldiretti. Gli eventi calamitosi hanno inferto un duro colpo al comparto agricolo lametino e hanno compromesso in modo irreparabile le campagne di raccolta e le conseguenti perdite di prodotto. Nella zona di Lamezia, si riscontrano danni agli oliveti e agrumeti con i campi invasi letteralmente dall’acqua, il livello è salito sino alla chioma degli agrumi, gli oliveti invece benché preservati dalle chiome alte ritarderanno la raccolta delle olive a causa dei terreni impantanati che non consentono la raccolta meccanizzata, poiché è letteralmente impossibile pensare di addentrarsi con i mezzi.

I DANNI ALL’AGRICOLTURA: ULIVI IMMERSI NELL’ACQUA

La qualità e la quantità dell’olio ne risentirà notevolmente. Le chiome degli agrumi sono immerse nell’acqua limitando la raccolta laddove era iniziata e alterando notevolmente la qualità del prodotto e aumentando le perdite. Nel settore serricolo si registrano danni alle strutture e alle coltivazioni ortive con perdite anche del 100% nelle zone di maggiore ristagno acquoso. La Coldiretti Calabria con il presidente Aceto, il direttore Cosentini, insieme al presidente zonale Notarianni, il direttore Bozzo e il segretario di zona Meringolo hanno istituito una unità di crisi per seguire l’evolversi della situazione che è destinata ad aggravarsi.

Ad aggravare la situazione anche gli smottamenti che si sono registrati nelle zone poco al di sopra della piana lametina colpendo particolarmente i vicini comuni di Pianopoli, Maida, e Nocera Terinese, San Pietro a Maida, Curinga e in queste zone è molto praticato il terrazzamento delle coltivazioni tra cui vigneti, oliveti. Lo straripamento del fiume Amato nel comune di Maida ha isolato diverse aziende agricole, che nonostante l’incessante pioggia hanno affiancato con i mezzi propri i soccorsi della Protezione Civile, del Consorzio di Bonifica e altro enti preposti nelle operazioni di ripristino della viabilità.

«È evidente – sottolinea Aceto – che quello che è accaduto, è una priorità nel contesto di una emergenza regionale e abbiamo già rappresentato alle Istituzioni la gravità della situazione per avviare le prime misure di sostegno. Ancora una volta gli agricoltori devono fare i conti non solo con un mercato in piena evoluzione ma con un clima che mette a dura prova il coraggio e la speranza di ricominciare».

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