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Mare sporco sulla costa tirrenica (foto d'archivio)

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Divieto di balneazione dei Comuni di Falerna, Gizzeria e Nocera (tutti in provincia di Catanzaro) dopo i rilievi dell’Arpacal e il maltempo


FALERNA (CATANZARO) – Dai risultati delle analisi dell’Arpacal effettuate come da calendario ufficiale il 19 agosto 2024, in alcuni punti le acque di balneazione hanno superato i limiti imposti dalla normativa vigente per cui i sindaci dei comuni di Falerna, Gizzeria e Nocera Terinese (tutti in provincia di Catanzaro) hanno emanato delle ordinanze per divieto di balneazione temporanea. Il provvedimento è arrivato dopo il forte nubifragio che si è abbattuto su tutta la costa tirrenica con trasporto in mare di materiale e detriti di varia natura che hanno contribuito a compromettere la qualità delle acque di balneazione.

EMESSO DIVIETO DI BALNEAZIONE A FALERNA, GIZZERIA E NOCERA

E visto che l’Arpacal ha effettuato controlli suppletivi, al fine di verificare l’entità e la durata dell’inquinamento, riservandosi di comunicare l’esito nel più breve tempo possibile, i sindaci hanno emesso le ordinanze di divieto temporaneo di balneazione nei punti prelievo dell’Arpacal. Per quanto riguarda Falerna “Hotel Old America”; “Eurolido”; ” Spiaggia Vittoria” e “Bar Vittoria”, mentre per Gizzeria il divieto riguarda i punti prelievo di spiaggia Turrazzo e “Lido Capo Suvero, per Nocera punti di prelievo in località La Macchia e Savuto.

«In quel giorno – osserva Michele Mercuri, ex assessore del Comune di Falerna – è stata campionata dall’Arpacal la costa da Gizzeria fino a Nocera. Difficilmente dovrebbe esserci stato un campione nei limiti di legge. Nocera Terinese, ad esempio, nella zona del Savuto dovrebbe essere fuori norma, idem alcune zone di Gizzeria come la zona a ridosso dei prelievi Bar Vittoria (a valle del torrente Grima) o nelle zone del Turrazzo ecc. Ma forse i sindaci preferiscono attendere le controanalisi anche perché l’effetto si esaurisce in alcune ore dalle piogge (max 72), in ogni caso il dlgs 116/2008 imporrebbe l’emanazione del divieto di balneazione fino all’arrivo delle controanalisi, alcuni comuni in altre regioni hanno emesso ‘ordinanze preventive’ prima delle analisi, sapendo che i sistemi fognari scaricano il troppo pieno in mare».

IL SOVRACCARICO DEI SISTEMI FOGNARI E LO SCARICO A MARE

Questi fenomeni meteorologici intensi, come accade in tutta Italia, provocano un sovraccarico dei sistemi fognari/depurazione, i quali non sono in grado di gestire l’elevato afflusso di acqua. Di conseguenza, per evitare che le fogne collassino, si attiva il “troppo pieno” dei sistemi fognari, rilasciando in mare acque non completamente depurate, contenenti batteri fecali come Escherichia coli e enterococchi intestinali. Inoltre, il dilavamento del suolo solitamente porta in mare ulteriori contaminanti, peggiorando la qualità delle acque costiere.

«Nelle nostre zone – continua Mercuri – c’è una cattiva (pessima) gestione delle acque piovane sia dei comuni che dei privati che scaricano le acque piovane nella rete fognaria, contribuendo ad amplificare i disagi nei depuratori consortili in caso di piogge intense. Questa situazione non ha riguardato solo il nostro tratto di costa, ma sta colpendo gran parte dell’Italia. Sono molte, infatti, le ordinanze simili emesse in varie regioni italiane, dall’Emilia-Romagna fino alla Puglia, passando per la Sardegna».

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