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GIZZERIA (CATANZARO) – «Vogliamo che la salute della collettività venga tutelata». E’ il grido d’allarme lanciato da Gessica Roppa, vice presidente del comitato civico “No nuova terra dei fuochi”, in un incontro che si è svolto in località Mortilla di Gizzeria. Il 7 ottobre l’operazione denominata “Feudo”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha smantellato una organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti tra Nord e Sud Italia, riempiendo capannoni industriali e una cava a Lamezia Terme (LEGGI LA NOTIZIA). Il giudice per le Indagini preliminari del tribunale di Milano ha emesso nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 indagati.
Proprio in località Mortilla di Gizzeria è situato un capannone dove venivano depositati e smaltiti illegalmente rifiuti e per tali ragioni il comitato “No nuova terra dei fuochi” ha chiamato i cittadini alla mobilitazione. La popolazione a dire il vero ha risposto in maniera tiepida nonostante la situazione grave e di una certa rilevanza.
«Vogliamo delle risposte sui rifiuti che si trovano all’interno del capannone. Fino ad oggi – ha precisato Gessica Roppa – nessuno ci ha detto nulla» E ha avanzato le richieste del comitato: «Chiediamo la rimozione, la bonifica dell’area e la tutela della nostra salute perché se questi rifiuti, che si sospetta siano tossici, entrano a contatto con l’acqua o con il suolo ci troveremo di fronte ad un quadro drammatico». La vice presidente del comitato civico ha aggiunto: «Abbiamo il dovere di muoverci. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni».
E si è rivolta al sindaco Pietro Raso: «Ottenga delle risposte da chi è deputato a fornirle». .Presente all’incontro Aldo Cerra, candidato a sindaco alle elezioni amministrative al Comune di Gizzeria che si terranno nella prossima primavera, il quale ha definito «gravissima» questa situazione e ha osservato: «Non vogliamo puntare il dito contro nessuno. Chiediamo solo delle risposte. Ci preoccupa molto non conoscere la natura del materiale che si trova all’interno del capannone che in ogni caso è pericoloso». Il parlamentare del movimento cinquestelle Giuseppe D’ippolito, tra l’altro componente della commissione Ambiente, ha comunicato non solo di aver presentato una interrogazione parlamentare alla Camera dei deputati, come ha fatto anche e di comune accordo Laura Granato al Senato, ma di essere andato oltre.
«Ho preparato una documentazione – ha spiegato – che farò vedere al presidente della commissione bicamerale per gli eco reati Stefano Vignaroli in cui chiederò l’audizione del sindaco di Gizzeria e di tutte le persone coinvolte in questa vicenda». «Questo atto criminale – ha evidenziato – è stato scoperto da meno di un mese ma non sappiamo da quanto andava avanti». Per il sindaco di Faleerna, Daniele Menniti, è giusto che «i comuni vengano messi nelle condizioni di risolvere problemi di questo tipo ma è necessario che siano dotati delle risorse necessarie, altrimenti cadrebbero in dissesto». Secondo Mario Magno «dove ci sono illeciti c’è sempre la criminalità organizzata».
E ha aggiunto: «Mobilitazione, attenzione e coinvolgimento delle istituzioni sono necessari per mantenere alta l’attenzione». Per Silvio Zizza «è indispensabile che i comuni vicini collaborino in queste situazioni» in quanto «il problema è di tutti e non di un solo Comune» La gravità della situazione è stata ribadita da Massimo Cristiano: «Sui temi ambientali non esistono colori politici» ha detto ribadendo l’invito alla collaborazione per far fronte ad una vera e propria emergenza ambientale. Alla fine degli interventi un corteo simbolico si è diretto nei pressi del capannone. Ora si spera che i tempi siano particolarmente celeri per arrivare nel più breve tempo possibile allo smaltimento dei rifiuti e alla bonifica dell’area interessata.
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