2 minuti per la lettura
Daniele Gigantino, 17enne, ha sviluppato “Autem”, un’app che combina traduttore, dizionario e analisi grammaticale dI latino e greco antico.
LAMEZIA TERME (CATANZARO)- Ui giovanissimo talento informatico lametino ha creato e lancia in rete l’App “Autem”, un’applicazione innovativa e originale che ha al suo interno un sistema di traduzione di latino e greco antico, un dizionario e una funzione per l’analisi grammaticale.
Si chiama Daniele Gigantino e ha 17 anni. È nato a Lamezia e vive con la sua famiglia a Curinga. Frequenta il quarto anno sezione A del Liceo classico ” Fiorentino” e di lui sentiremo parlare sicuramente nei prossimi anni. Nei giorni scorsi, infatti, ha presentato il suo lavoro durante le attività di Open Day all’interno del Polo liceale Campanella – Fiorentino spiegando a docenti e studenti come sia possibile imparare in modo diverso il latino e il greco ai tempi dell’intelligenza artificiale. Autem è già disponibile su Android e presto lo sarà anche su IPhone attraverso “playstore” e “applestore” .
«L’app – spiega Daniele – può essere usata da studenti liceali e universitari, ma anche dai docenti. È disponibile gratuitamente ed è immediatamente fruibile. I dati dell’app sono processati in Svizzera». Daniele, nonostante la sua giovane età, è già un vero esperto del settore informatico. Basti pensare che nel 2002, a soli 15 anni ha già pubblicato articoli sulla sicurezza informatica. L’informatica è una passione che coltiva sin da bambino seguendo alcune inclinazioni familiari. Suo fratello maggiore è infatti un affermato ingegnere informatico e opera all’estero. Daniele, che tra l’altro, ha un’ottima conoscenza della lingua Inglese, attualmente presta pure attività di tirocinante per una compagnia americana di smartphone. E non solo, si occupa anche di progetti sulla “domotica” per la gestione delle case in maniera automatica.
Entusiasti e orgogliosi del giovane studente sono i suoi docenti. La professoressa di Italiano e Latino, Maria Chieffallo commenta: «Seneca in una delle sue Lettere a Lucillo afferma testualmente: “C’è un duplice vantaggio nell’insegnare perché, mentre si insegna, si impara”. Con Daniele, insegnando, imparo! La sua app mi inorgoglisce e mi fa ben sperare nel valore degli studi classici».
Il professore di Latino e Greco, Francesco Polopoli, argomenta così: «Noi non siamo così postmoderni da esserci allontanati dall’antico: l’app di Daniele Gigantino dimostra come il futuro si forma e s’informa sulle spalle dei giganti. La trascrizione di parole e/o espressioni in lingua greca, in genere, fa riferimento ad una traslitterazione diversa in fatto di digitazione: lo studente, per converso, ha sintetizzato una modalità più sintetica capace, persino da telefonia mobile, di scrivere e tradurre nella lingua di Omero. Ah però, ci verrebbe da dire! Autem, allora, come il nome della sua geniale applicazione. In un momento di neo-oralità come l’epoca attuale lavori di questo genere dimostrano come una ricerca lessicografica accompagni meglio la consapevolezza di appartenenza ad un territorio di inclito verso».
TI potrebbe interessare
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA