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L'aeroporto di Lamezia Terme

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Sospeso da Sacal l’autista del bus protagonista negli scorsi mesi dell’incidente tra una navetta e un aereo sulla pista di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME – La società aeroportuale Sacal spa ha sospeso l’autista della navetta del servizio PRM (passeggeri a ridotta mobilità) per l’incidente con un aereo (con danni a cose e non a persone), causato “da un errore umano” sostengono i vertici Sacal, ma i lavoratori non ci stanno ed attaccano sul fronte della sicurezza.

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«Incredibile: l’azienda sospende l’autista prm. Anche noi ci sentiamo sospesi! – affermano in coro i lavoratori, in completo anonimato (altrimenti rischiamo il posto, ma vogliamo difendere il nostro collega) – invece di sospendere il responsabile di vertice per la disorganizzazione, sospendono chi da anni lavora con determinazione e professionalità e chi da circa 3 anni non prende nemmeno le ferie perché siamo in cassa integrazione. Questa è attività antisindacale, mentre i sindacati sono in silenzio. Sacal spa è l’unica società pubblica in Italia a non programmare le ferie per i dipendenti. Incredibile ma vero, forse il presidente non è informato».

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Restiamo ai fatti dell’incidente e perché non è “errore umano”, come classificato dall’azienda? «Perché sul piazzale – dicono i lavoratori – non c’era il “marshall” o rampista, che da terra comunica via radio quando avvicinarsi all’aereo, secondo Enac e il Regolamento di Scalo di Lamezia».

Infatti, secondo il punto 6.5.5 dell’allegato 6, sull’utilizzo dell’Ambulift, le manovre sono effettuate esclusivamente dagli autisti specializzati appositamente formati ed assegnati al servizio PRM. Dopo aver caricato il passeggero sul mezzo, gli addetti segnalano all’autista che può procedere verso l’aeromobile. L’autista attende comunicazione via radio del RA (rampista) per avvicinarsi all’aereo.

«Il nostro collega – continuano i lavoratori – non può essere accusato di negligenza. Perché su 25/30 voli al giorno non si può aspettare il marshall che non c’è, come non c’è per 365 giorni all’anno, non c’è mai. L’incidente potrebbe accadere ancora, finché non sarà assunto il rampista Sacal, mentre il rampista GH c’è, ma è addetto ad altre mansioni e riguarda i servizi a terra: pullman, pacchi e valigie. Il nostro collega non andava veloce e ha seguito le procedure di sicurezza previste, l’avvicinamento all’aeromobile avviene a 10km/ora, poi si rallenta prima dei 10 metri, ma soprattutto ci deve essere il marshall o caposquadra a coordinare i movimenti da terra. Il 15 novembre, comunque, c’era il controllo outing della Ryan Air, infatti, la signora Perroni si trovava sottobordo constatando che non c’era il marshall».

Sembra strano che l’Enac, svolgendo i controlli periodici, non abbia verificato questi vuoti nella sicurezza, ma anche i sindacati sembrano lontani. Come si fa a giustificare, del resto, questi impiegati che si trovano sul piazzale, mentre figurano nell’organigramma in ufficio?

«Si, i sindacati dove sono? – si chiedono i lavoratori – per esempio una persona delle pulizie è stata trasferita al PRM, con un contrattino a scadenza (agosto/ottobre) ed un corso 4 ore, invece, ora, con una mail è stata assorbita nel PRM. E l’informazione preventiva ai sindacati? Però nell’ultima uscita del presidente sulla stampa indicava che il personale PRM non aveva criticità.
Quelli dei servizi a terra GH (ground handling) addetti ai bagagli sono senza guanti, senza cuffie, sembra essere tornati agli anni ‘80. Non hanno nessuna DPI, difesa protezione individuale, mentre l’azienda fa firmare, ed il lavoratore è costretto a farlo, ma chi controlla? In Sacal fa quello che vuole. Chi fa sospendere un operaio autista dopo oltre 15 anni di buon lavoro deve dare un esempio positivo del comportamento aziendale, invece non si organizzano nemmeno per far ottenere i 200 euro di bonus carburanti. Presidente Occhiuto, la Calabria ha bisogno di persone con la testa che diano un valore aggiunto che le braccia già ci sono. Così con scambi nuovo/vecchio non andremo mai avanti».

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Francesco Ridolfi

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