L'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro
2 minuti per la letturaIl macchinario per la radioterapia dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro è rotto, una paziente oncologica del Lametino ancora una volta costretta ad interrompere le sedute. Ennesima telefonata dal Servizio per rinviarle
LAMEZIA TERME – Una telefonata per comunicare l’ennesimo rinvio. Ma non è un appuntamento qualsiasi. Si tratta del posticipo del posticipo di uno delle venti sedute di Radioterapia per una malata oncologica la cui continuità è necessaria, se non fondamentale. «La radio non si fa nemmeno oggi perché il macchinario è ancora rotto, non sono riusciti a sistemarlo. Un giorno si fa, altri cinque o sei giorni no». Amaro e sconsolato e piuttosto arrabbiato il commento, dopo aver appena ricevuto una telefonata dal reparto, di una delle due donne di Lamezia che viene continuamente rinviata per sottoporsi al ciclo di Radioterapia per un tumore al seno dal reparto di Radioterapia dell’ospedale “Ciaccio” di Catanzaro, unica struttura nell’area centrale della Calabria che esegue la Radioterapia per gli ammalati oncologici.
Tra disservizi e malfunzionamenti delle apparecchiature, infatti, sono in tanti a non riuscire a completare le loro terapie con la regolarità necessaria. Hanno infatti raccontato di essere costrette a interrompere il percorso terapeutico (per ben tre volte solo nel mese di settembre appena trascorso) a causa di frequenti segnalazioni di guasti tecnici che causano posticipi su posticipi. Questa interruzione non è priva di conseguenze: la radioterapia, infatti, deve essere effettuata in modo continuativo per garantirne l’efficacia. Fatta invece a singhiozzo difficilmente sarà efficace contro la malattia oncologica. Ma a quanto pare non sono solo due pazienti a vivere questo dramma nel dramma, ma tante altre pazienti che, appunto, si trovano ad affrontare non solo la lotta contro il tumore, ma anche il disagio di non poter contare su una sanità pubblica efficiente e accessibile.
Come il caso di un’altra donna che conferma il problema: «Purtroppo è così. Faccio chemioterapia al Ciaccio e quotidianamente vedo pazienti rimandati a casa perché il macchinario per la radio non funziona. Alla sofferenza di noi malati si aggiunge la frustrazione e la rabbia. Non c’è rispetto». Un’altra paziente dice: «Purtroppo è vero. La radioterapia in Calabria la fanno solo al Pugliese Ciaccio, gli altri ospedali no, vergognoso. Ogni ospedale dovrebbe farla, a Germaneto mi è stato detto che hanno tutta la strumentazione e che per un breve periodo l’hanno praticata. Veramente vergognoso».
Una situazione, insomma, che è diventata insostenibile per le continue sospensioni delle pazienti di Lamezia e non solo, visto che l’ospedale Ciaccio di Catanzaro rimane l’unico centro dove poter effettuare la radioterapia nell’area centrale della Calabria. Si potrebbe magari fare a Cosenza oppure a Reggio Calabria, sempre che sia possibile farle quasi giornalmente a chilometri di distanza e, soprattutto, se c’è la possibilità di inserire pazienti su pazienti provenienti da altre province.
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Buongiorno. In questi giorni dovrei prenotare anche per me un ciclo di radioterapia per un carcinoma mammario. Ho la residenza nella provincia di Vibo, a metà strada tra Reggio Calabria e Catanzaro e quindi indecisa su dove andare. Sono esterrefatta del trattamento a cui veniamo sottoposte noi malate di tumore. Oltre al danno fisico, anche quello psicologico. Perchè non si attivano altri ospedali per dare la possibilità ai pazienti di curarsi? Non siamo numeri, siamo persone e come me altre sono nelle stesse condizioni, ma trattate come un fastidio. Mi appello al diritto di tutti gli ammalati ad essere curati. Il presidente Occhiuto non resti insensibile a questo grido di dolore e ci aiuti. Grazie