X
<
>

Enzo Mascaro

Share
3 minuti per la lettura

La denuncia dei famigliari di Enzo Mascaro deceduto a Lamezia: «Ambulanza in ritardo e senza medico e il nostro amato Enzo è morto»

LAMEZIA TERME – “L’ambulanza del 118 è arrivata dopo 30 minuti dalla chiamata, senza medico a bordo e senza defibrillatore. Le manovre di primo soccorso sono state fatte da moglie, cognati e vicini di casa. L’intervento degli operatori del 118, una volta sopraggiunti, è consistito nel ripetere dei semplici elettrocardiogrammi, che purtroppo sono risultati piatti. Il medico della guardia medica di Sant’Eufemia è arrivato dopo 2 ore e mezzo dalla chiamata. Un tempo lunghissimo che ha lasciato tutti noi parenti nell’angoscia e nello sgomento.  Come famiglia, vogliamo lanciare una campagna raccolta fondi per acquistare un defibrillatore per l’ambulanza della Croce Rossa Italiana – Comitato di Lamezia Terme”.

È la denuncia dei familiari del professore Enzo Mascaro, deceduto la sera del 23 gennaio scorso quando alle sette e mezza di sera «un malore improvviso e assolutamente inaspettato – scrivono i familiari della vittima – colpisce il nostro amato Enzo. Pochi istanti prima parlava serenamente al telefono con il suo terzo figlio Probabilmente Enzo non si sarebbe salvato nemmeno con l’intervento tempestivo di personale medico con adeguata attrezzatura di rianimazione, ma non abbiamo purtroppo questa certezza ad alleggerire il dolore che proviamo. Rimane, pressante, il dubbio: e se ci fosse stata anche una sola possibilità di salvezza? Non possiamo quindi – proseguono i familiari – non domandarci: perché non è garantito a tutti equo accesso al diritto alla cura e al soccorso?».

LA DOMANDA DEI FAMILIARI (AL NETTO DEL PRESUTO RITARDO) «PERCHÉ A LAMEZIA È IN SERVIZIO UN’AMBULANZA SENZA MEDICO?»

E ancora: «Perché a Lamezia è in servizio una ambulanza del 118 senza medico rianimatore e senza defibrillatore? Basta rassegnazione! Non possiamo lasciar cadere questo episodio nell’oblio, con la solita rassegnazione che sembra accompagnare noi calabresi. Abbiamo quindi segnalato l’episodio al Presidente della Regione Calabria, chiedendo di adeguare la rete emergenziale di personale sanitario e strumenti. Abbiamo informato anche il deputato lametino alla Camera, l’ASP di Catanzaro, il sindaco di Lamezia e il Codacons. Sarà una goccia nel mare, ma vogliamo contribuire a tenere alta l’attenzione di tutti su questo tema, affinché vicende come questa non si ripetano mai più.  Una raccolta fondi per la Croce Rossa. Inoltre, vogliamo lanciare una campagna di raccolta fondi per l’acquisto di un defibrillatore che doterà una ambulanza della Croce Rossa di Lamezia Terme».

«È un’iniziativa simbolica che non aspira a risolvere il problema della sanità calabrese, ma che si pone come atto di sensibilizzazione, di denuncia e di appello alle istituzioni affinché loro sì, come di dovere, si impegnino a garantire a tutta la popolazione un servizio di emergenza sanitaria territoriale efficiente. È anche un modo per ricordare Enzo Mascaro, che è stato un grande sportivo, un tennista, sempre attento alla salute di tutti, persona amabile e stimata nella nostra comunità; professore di educazione fisica che ha amato il suo lavoro e ha insegnato generosamente e con tanta passione a generazioni di studenti del comprensorio lametino».

«Chiunque volesse partecipare, con una libera offerta, può effettuare un bonifico con IBAN  IT23P0306942842100000012748 intestato a “Croce Rossa Italiana – Comitato di Lamezia Terme”, indicando nella causale “DONAZIONE Acquisto di un defibrillatore in memoria del prof. Enzo Mascaro”. Solo tutti insieme, come comunità coesa e solidale – concludono – come cittadini non indifferenti, possiamo far sentire la nostra voce e guardare al futuro con più speranza».

Share
Francesco Ridolfi

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE