Il policlinico Mater Domini di Catanzaro
2 minuti per la letturaCATANZARO – «Ho visto tante persone curate con attenzione, sorrisi e gentilezza dai tanti giovani del Policlinico ed è una cosa che aiuta veramente tanto» è il racconto di Maria Laura Di Nolfo che scrive per esprimere la sua più sincera riconoscenza a tutto il personale medico e paramedico del reparto di Chirurgia Plastica dell’AOU “Mater Domini” di Catanzaro.
«Vivo da sei mesi una situazione molto difficile» inizia a raccontare la donna che, dopo il riconoscimento di un carcinoma al seno, nel 2020 affronta l’operazione e la terapia con grande forza, nonostante il momento collettivo di difficoltà. «La ricostruzione pensavo sarebbe stata la parte più semplice di tutto il percorso, in realtà è stata la più tragica – continua Maria Laura – mi sono sentita abbandonata, le grandi strutture mi hanno esplicitamente detto che non essendo un danno creato da loro non sarebbero intervenute».
Tra le mille peripezie e le presa in carico in diversi ospedali fuori regione tra la Lombardia e la Basilicata, Maria Laura ha vissuto la setticemia della prima protesi e un goffo tentativo di apporto della parete addominale in seconda ricostruzione, che le ha causato danni ben più gravi ed estesi. «Ho passato delle festività natalizie nella disperazione assoluta, ma quando il professor Greco mi ha visitata, mi ha subito annunciato che la situazione fosse difficile, ma non si è tirato indietro» continua a raccontare Maria Laura che, dopo un mese e mezzo al Policlinico, afferma di essere rinata.
«Nel corso del mio ricovero hanno curato non solo il corpo ma anche lo spirito, provato dai lunghi mesi di degenza passati inutilmente presso altri nosocomi» scrive nella lettera in cui sentitamente ringrazia il professor Manfredi Greco e l’equipe composta dalla dottoressa Fiorillo e dal dottor Ciriaco. Nella lettera ricorda «il clima sereno e gioviale, tale da rendere le medicazioni ed i problemi ad esse legati più leggeri e sopportabili» dei medici Salvatore Vella e Thomas Douglas ed i professionisti della Sala Operatoria: i medici Anestesisti, dottori Riverso e Gemelli, l’infermiera di sala Francesca Rodio. Rivolge un pensiero anche al personale infermieristico e Oss che, scrive, «quotidianamente si sono fatti carico di ogni esigenza di noi pazienti: sono cuore ed anima del Reparto. La loro disponibilità e umanità costante ha reso le giornate in ospedale più tollerabili».
Spera di essere stata una buona paziente Maria Laura, che ha fatto ritorno nella sua Scalea per ricominciare una seconda vita consapevole che, nonostante i molti nei della sanità calabrese, esistono isole eccellenti nelle quali il Giuramento di Ippocrate viene rinnovato giornalmente.
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