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Esami di laboratorio sul Covid-19

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CATANZARO – Non è più solo variante Delta in Calabria. Altri due nuovi casi di Omicron a Catanzaro e sette casi di “Delta Plus”, due a Crotone, quattro a Reggio ed uno a Cosenza.

Dopo i primissimi due casi di Omicron confermati nelle scorse settimane (uno a Reggio ed uno a Catanzaro) arriva la conferma anche dalla “flash survey”, promossa dall’Iss in coordinazione con il Ministero della Salute e la Fondazione Bruno Kessler.

L’Omicron circola dunque quasi al 3% e la Delta Plus poco sopra il 9%. Tutto il resto è ancora (per poco) variante Delta.

Sono questi i risultati emersi dal sequenziamento di 71 tamponi da parte dei quattro laboratori calabresi coinvolti. Come sempre, il coordinamento è del Laboratorio di Microbiologia e Virologia del “Pugliese Ciaccio”, diretto dal dottor Pasquale Minchella. Hanno preso parte ai sequenziamenti anche i laboratori del “Mater Domini” di Catanzaro, dell’Annunziata di Cosenza e dell’Asp di Reggio.

Lo spauracchio Omicron si ferma a livelli ben più bassi del resto d’Italia anche se gli inconsueti e impressionanti numeri di contagi (ieri 1091) fanno pensare a tutt’altro scenario. E non si può escludere che la percentuale di circolazione di Omicron sia molto più alta.

A confermarlo è proprio lo stesso Minchella al Quotidiano del Sud. «Al momento siamo sotto la percentuale di circolazione che si registra in Italia – ha affermato – che è pari al 28%. Tuttavia è bene ricordare che questi dati fanno riferimento a tamponi presi a campione lo scorso 20 dicembre. In moltissime altre regioni è più facile scovare più Omicron perché i campioni analizzati sono molti di più, essendo rapportati alla popolazione».

In altre parole, è chiaro che la Lombardia abbia più “chances” di pescare Omicron nel paniere dei contagi e questo evidentemente anche per la maggiore capacità e potenzialità di sequenziamento quotidiano che molte regioni hanno. Pur avendo fatto grandi passi avanti, va ricordato che le operazioni di sequenziamento sono delicatissime e richiedono macchinari molto sofisticati che in Calabria sono presenti ma non in un numero tale da poter sequenziare grandi quantità di tamponi giornalieri. Tuttavia, un elemento è sicuramente interessante da osservare, sebbene su piccolissima scala.

«Il primo caso di Omicron riscontrato a Catanzaro – ha spiegato Minchella – è del 17 dicembre. Selezionando casualmente i campioni per la flash survey abbiamo raddoppiato i casi in tre giorni». Ed è largamente immaginabile che Omicron viaggi a percentuali ben più alte del 3% così come forse anche lo stesso 28% in Italia potrebbe essere sottostimato.

D’altra parte ieri è stata la giornata del doppio record di contagi – che sembra destinato ad infrangersi presto – sia in Calabria, 1091 appunto, che in Italia, con 78.313 nuovi positivi. E da questo punto di vista è interessante anche il fatto che siano emersi 7 casi di Delta Plus nelle province di Reggio e Crotone.

Prima che irrompesse Omicron, l’attenzione del mondo scientifico si era infatti catapultata su questo sotto lignaggio della variante Delta che sembrava essere particolarmente aggressivo e che era ritenuto il “responsabile” del primo grande rimbalzo di contagi che si era verificato nel Regno Unito ad ottobre. In Calabria circola quindi più di una mutazione più aggressiva del Covid. Per schiarirsi ogni ulteriore dubbio, non resta che attendere il nuovo monitoraggio, che sarà condotto sui positivi del 3 gennaio, per la nuova survey bisettimanale.

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