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Una macchina per la Tomografia assiale computerizzata (Tac)

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CATANZARO – Da stamattina, grazie ad una “soluzione tampone”, dovrebbero ripartire le tac di centratura propedeutiche ai cicli radioterapia oncologica del “Pugliese Ciaccio”. L’attività riprenderà in ogni caso a pieno regime da lunedì e si punta a recuperare a stretto giro l’arretrato con turni aggiuntivi.

Il macchinario strumentale alla realizzazione delle tac era reso inservibile da un guasto perdurante ormai da due settimane ed impediva il regolare inquadramento dell’utenza a cui è stata prescritta la radioterapia. La vicenda era emersa pubblicamente nella giornata di ieri, con l’intervista al Quotidiano del Sud dell’avvocatessa Filomena Silipo, che aveva raccontato il disagio patito da sua mamma, che si è vista diagnosticare un tumore nelle scorse settimane e dopo la calendarizzazione dell’appuntamento per la tac ha appreso del guasto.

La volontà di curarsi a casa propria ha dovuto fare quindi i conti con questa rottura che la Silipo ha deciso di esporre in una pec inviata alla segreteria del Presidente Occhiuto. A seguito del racconto e per far luce sull’accaduto, è stato sentito il commissario straordinario aziendale, Francesco Procopio, che ha spiegato al Quotidiano del Sud le dinamiche che hanno portato a questo stop di due settimane.

«Sin da quando è emerso il guasto – ha spiegato – sono subito partite le attività necessarie al ripristino del macchinario. Mi sono interessato da subito ed in prima persona alla vicenda che giocoforza ha richiesto e sta richiedendo tempistiche obbligatorie. Abbiamo infatti ordinato il pezzo che si era guastato ed è dovuto arrivare dall’Olanda. Tuttavia, una volta arrivato, è risultato più avanzato del macchinario della tac, che era supportata da una tecnologia antecedente. Per renderlo funzionante serviva quindi adeguarlo alla tecnica del nuovo pezzo. Questo ha comportato una ricerca sul mercato ed il software necessario è stato ordinato ed è in arrivo dal Giappone, dopo interlocuzioni con la Toshiba. È chiaro che la rottura di una macchina di elevatissima tecnologia comporta dei tempi non governabili dalla nostra volontà».

La concatenazione di un paio di circostanze è stato quindi il fattore scatenante di un ulteriore slittamento dei tempi, nonostante l’immediata attivazione dell’azienda e la vicinanza all’utenza che ha subito questi ritardi. «Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza – ha proseguito Procopio – alla signora ed a tutti quelli che stanno attendendo. Da parte nostra però assicuro che c’è stata un’attivazione tempestiva». Ed intanto, in attesa che nei prossimi giorni arrivi il software dal Giappone, è stata messa in campo una soluzione tampone, che consentirà anche di recuperare l’arretrato.

«Abbiamo ovviato temporaneamente sostituendo con un pezzo del macchinario alternativo – ha spiegato – e saremo in grado molto probabilmente già da oggi di provarla con il primo paziente ed in ogni caso di ripartire a pieno regime da lunedì. Saranno anche recuperati tutti i pazienti in attesa della tac di centratura con turni aggiuntivi e poi dovranno aspettare il turno per l’avvio del ciclo di radioterapia. La lista d’attesa è di circa tre mesi ed in queste due settimane, in ogni caso, tutti quelli che avevano già fatto la tac di centratura hanno proseguito regolarmente con il ciclo e continueranno a farlo».

Sulla vicenda era intervenuto anche il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (gruppo de Magistris presidente). «Non è accettabile – aveva detto – ciò che avviene all’ospedale Pugliese di Catanzaro dove ben 60 persone sono in attesa di poter effettuare esami oncologici».

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