Il contachilometri dell'ambulanza segna 700mila chilometri
2 minuti per la letturaLAMEZIA TERME – Perenni guasti alle ambulanze del 118. Un altro esempio è quanto accaduto di recente. Per sostituire un’ambulanza del 118 con 300mila chilometri di “onorato servizio”, ne è stata inviata un’altra con la bellezza di 700 mila chilometri. Come dire: dalla padella alla brace.
La denuncia giunge dall’associazione “Senza Nodi” presieduta da Naida Donato. Il caso in questione riguarda Soveria Mannelli, sede dell’ospedale di montagna che appartiene all’Asp di Catanzaro, come quello di Lamezia Terme e quello di Soverato. Qui, sulle montagne del Reventino, da venerdì sino ad oggi hanno mandato un’ambulanza con 700mila km per sostituirne una che ne ha 300mila e che si trovava in officina. Pare che sia così ad ogni guasto.
«Se ci pensiamo – spiega Nadia Donato – già con 300mila km un’ambulanza ha almeno 10 anni, pare che non sia proprio quella nuova che promettono da tempo. Ma 700 mila km? Ma non avevano annunciato l’arrivo di ambulanze di nuovo un mese fa? Certo si può dire per due giorni che vuoi che sia? Fareste viaggiare i vostri cari in queste ambulanze?».
E ricorda che «per tutta l’estate, insieme ad altri gravi problemi, si è messo in risalto, le grandi difficoltà del 118: le ambulanze ormai vecchie, la carenza di personale esperto, gli interventi senza medico e i ritardi con i quali si arriva nelle chiamate di emergenza perché i percorsi sono spesso molto distanti dalle postazioni». E ancora: «Nei giorni scorsi i medici del 118 hanno anche protestato mettendo in evidenza, con serietà e senso del lavoro, quali difficoltà sono costretti ad affrontare, eppure è come se fosse tutto immobile. Ma chi è che deve dare risposte ai cittadini in questo marasma?».
E «mentre la politica che tutto promette e nulla fa, starnazza in ogni dove, i problemi della Sanità calabrese non mutano di un millimetro e a Lamezia tutto scivola nel dimenticatoio». Rimarca che «noi, come le malattie, gli incidenti ed i problemi seri, non andiamo in vacanza perché viene l’estate o perché c’è la campagna elettorale e allora raccogliamo istanze e preoccupazioni di chi viene costantemente ignorato. Tentiamo, con molta umiltà, di mettere in evidenza che c’è troppa Calabria che non ha voce, che non viene ascoltata quando denuncia e che viene ignorata quando soffre. Saremo anche inascoltati? Va bene – conclude – ma di certo non smetteremo di parlare per questo, perché anche una goccia fa il mare e prima poi un’onda arriverà a far rumore».
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