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Il triage dell'ospedale di Lamezia Terme

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«NON è concepibile che, in quella che dovrebbe essere una società civile, possano accadere cose del genere. Sono situazioni da terzo mondo».

Parole pronunciate dal sindaco di Martirano Lombardo Franco Pucci e riferite su quanto avvenuto al pronto soccorso di Lamezia Terme dove una donna di quarant’anni è rimasta, per quasi due giorni, su una sedia a rotelle senza poter essere ricoverata o sistemata in condizioni decenti, nonostante continue coliche renali in corso. Peraltro senza mangiare.

I medici ed il personale infermieristico si sono giustificati con la mancanza di posti letto, cosa che ha fatto letteralmente infuriare Pucci: «E’ compito delle autorità sanitarie garantire assistenza ai malati. Sono loro che devono trovare le soluzioni, altrimenti chiudiamolo questo ospedale se non è in grado di assicurare le più elementari condizioni di dignità per i malati».

Non è la prima volta che il pronto soccorso di Lamezia Terme finisce nel fuoco delle polemiche con una serie di disservizi più volte denunciati dai cittadini e con polemiche quasi quotidiane che si registrano nella sala d’attesa: «si parla di medicina di alto livello e poi una donna è costretta ad aspettare, sfiancata, due giorni su una sedia a rotella».

Ed ancora: «i commissari devono prendere i dovuti provvedimenti, il primario stesso deve denunciare la situazione del pronto soccorso se non vuole rendersi complice di ritardi ed inefficienze inaccettabili. Io non parlo da cittadino e da sindaco perché vicende come queste interessano tutti».

E’ un fiume in piena Pucci: «Sono indignato per il trattamento che ha ricevuto questa donna ed invito tutti i miei colleghi a denunciare episodi di malasanità ed a far sentire la propria voce per evitare il ripetersi di fatti del genere».

Sotto accusa, dunque, per il sindaco di Martirano Lombardo l’intero sistema: «nessuna spiegazione può far accettare quanto accaduto. Chi viene al Pronto soccorso ha il sacrosanto diritto di essere curato».

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