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CATANZARO – I medici chiamati per “coprire” le carenze del servizio 118, dopo la fuga di oltre venti professionisti per i mancati pagamenti delle indennità, non sono in possesso dell’attestato necessario per operare a bordo delle ambulanze di emergenza sanitaria.

Si tratta di una competenza aggiuntiva che si acquisisce dopo avere frequentato un corso di sei mesi e almeno trecento ore di formazioni tra lezioni teoriche, corsi su tematiche e tecniche dell’emergenza, esercitazioni e tirocini.

A loro, anche senza questo attestato obbligatorio per legge, si elargiscono 50 euro l’ora contro i 25 che percepisce un medico convenzionato con diversi anni di esperienza. 

Vengono chiamati medici in “regime dinamico” e sono spesso neolaureati che non hanno maturato esperienze. Purtroppo, però, nemmeno questa formula anomala è bastata per coprire i turni delle postazioni territoriali del 118 in provincia di Catanzaro, come accaduto pochi giorni fa, quando per un intero turno pomeridiano sono rimaste senza medico le ambulanze di Catanzaro lido, Sellia Marina, Sersale, Maida e Tiriolo.

Per correre ai ripari, si è deciso di medicalizzare le ambulanze soprattutto di notte, invece che di giorno nonostante le norme prevedano il contrario. Di giorno, inoltre, è stato disposto l’utilizzo dell’elisoccorso per sopperire all’assenza dei medici sulle ambulanze, anche in questo caso in contrasto con quanto previsto per il sistema di emergenza, dove l’elicottero è integrativo e non sostitutivo dei mezzi su gomma.

Senza dimenticare che da diverso tempo il numero degli elicotteri presenti in Calabria è sceso da quattro a tre, considerata l’assenza del velivolo di base a Cosenza e per il quale si moltiplicano i dubbi anche rispetto all’ipotesi che possa trovarsi in manutenzione. Proprio in questo periodo, inoltre, l’elisoccorso di base a Locri è mancato per qualche giorno, lasciando la Calabria sguarnita nel suo sistema complesso di emergenza territoriale. 

Davanti ad una carenza così lampante del sistema del 118, che di fatto in provincia di Catanzaro ha perso la sua identità, abbiamo registrato anche un altro atteggiamento che non garantisce sicurezza per i pazienti. Dopo la richiesta di soccorso inoltrata al 118, negli orari di apertura delle Guardie mediche, la centrale operativa invita a contattare prima il medico di queste postazioni per una visita di controllo. Per cui, il paziente colto da malore attende l’arrivo della Guardia medica che, dopo una prima visita, decide se allertare l’ambulanza del 118. Questo implica che i tempi di un soccorso completo, con gli apparati sanitari presenti in ambulanza, si allungano notevolmente, con grave rischio per il paziente. 

Il sistema del 118, prima fiore all’occhiello, non può resistere in queste condizioni. Smontato pezzo dopo pezzo da scelte illogiche e irrazionali.  

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Stefano Mandarano

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