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Il policlinico Mater Domini di Catanzaro

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LAMEZIA TERME – «È inaccettabile che dei pazienti cardiopatici debbano aspettare così tanto e con una numerazione completamente errata».

A dichiaralo è una cittadina lametina D. C., che nei giorni scorsi è stata testimone di un presunto caso di malasanità ai danni di suo padre, che accompagnava per una visita presso l’ospedale Mater Domini di Germaneto.

Come spiega la stessa, che tra l’altro ha provveduto subito a fare reclamo anche all’ufficio preposto dell’ospedale universitario, «in data 1 luglio 2021 la sottoscritta accompagnava il sig. R. F. C. per una visita cardiologica presso il reparto di geriatria. Causa covid (così ci è stato riferito) le visite si sono svolte in reparto day hospital. All’arrivo ci è stato dato il numero 79 con scritto due utenti in coda, ma non è stato così, erano molti di più. Il signore era prenotato per le ore 12:30, adesso sono le ore 14:13 e ha ancora davanti a lui altre persone e ogni visita dura almeno 50 minuti», è quanto scrive la signora nel reclamo.

Con questo iter di procedimento il signor C. oltre ad avere avuto un ritardo di quasi tre ore, (perché è uscito dall’ospedale alle 16.15) per la visita cardiologica prenotata tra l’altro quasi più di un anno fa, ha perso anche l’esame di ecocardiogramma perché al momento della registrazione non gli è stato comunicato che per eseguire l’esame cardiaco doveva recarsi in un altro reparto e solo successivamente andare nel reparto day hospital, momentaneamente adibito per le visite cardiologiche.

«Non è pensabile che delle persone affette da malattie cardiache stiano così tanto tempo ad aspettare per una visita. Inoltre mio padre ha perso anche ecocardiogramma perché andava fatto prima». Dunque anche la visita poi eseguita alle 15:30 circa, ben tre ore dopo l’orario di appuntamento non ha avuto l’effetto sperato poiché mancava di un esame importante.

Ed ora il signor C. dovrà sottoporsi ad altri controlli, in più giorni, cosa che poteva essere evitata eseguendo tutto in modo regolare nel giorno della sua prenotazione. La denuncia della cittadina arriva a seguito di una situazione esasperante in cui si è trovato, il padre cardiopatico che dopo oltre un anno dalla prenotazione ha dovuto fare una visita medica eseguita dopo oltre tre ore di attesa dall’orario fissato e in modo parziale poiché a causa della mancata comunicazione da parte della segreteria (che non era quella predisposta e quindi non poteva dare le indicazioni corrette) non ha potuto eseguire l’ecocardiogramma.

Una volta giunto dal medico, quest’ultimo per fare una diagnosi giusta e completa, aveva bisogno proprio di questo esame, ma il reparto dove eseguivano l’ecocardiogramma aveva chiuso, perché rispetta alcuni orari, ma questo al signor C. non era stato comunicato.

«Non è possibile curare così dei pazienti che aspettano da tanto per una visita, con malattie gravi come quelle cardiache», ha infine concluso la figlia del signor C. È vero che si è in una situazione di emergenza a causa del Covid-19 ma a frane le spese non possono essere i cittadini, che al di là di questa pandemia hanno bisogno di cure e prestazioni mediche per tutte le patologie.

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