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CATANZARO – Astrazeneca o Pfizer per lui pari sono, perché tanto di farsi inoculare il prezioso vaccino non ne ha proprio intenzione, e con grande convinzione.
Lui è un medico specialista veterinario assunto a tempo indeterminato per 23 ore settimanali presso l’Unità operativa complessa Sanità animale dell’area “A” Catanzaro dell’Azienda sanitaria provinciale del Capoluogo di regione, ed è stato sospeso con delibera n.759 del 22 giugno, con il divieto di svolgere le prestazioni e mansioni e percepire gli emolumenti e questo perché non ha adempiuto all’obbligo di vaccinazione anti Sars Cov2 previsto per gli operatori sanitari ai sensi della legge dello Stato 76 /2011.
Da qualche giorno sono scattate le istruttorie in diverse aziende sanitarie italiane nei confronti di medici e infermieri che non si vaccinano: la questione è fonte di molte polemiche dopo che, sul punto, è stato comunicato dall’ordine dei medici nazionali che ci sarà un vero e proprio giro di vite.
Ma secondo le stime della struttura commissariale per l’emergenza covid l’esercito dei professionisti del settore sanitario che fanno parte dell’esercito dei “no vax” sarebbero oltre 45 mila, di cui però solo lo 0,2 per cento è rappresentato da medici.
Tornando a Catanzaro e al veterinario, nonostante fosse stata attivata la procedura prevista dal decreto, che contemplava la formale convocazione per la vaccinazione con la possibilità di giustificare la mancata somministrazione, lo specialista, stando al provvedimento dell’Asp, non ha fornito comunicazioni di sorta. Poiché l’attività di quest’ultimo implica contatti interpersonali e non è stato possibile assegnargli mansioni diverse è arrivato l’alt dell’Asp. Lo specialista inoltre non avrebbe comunicato motivi esimenti dall’obbligo vaccinale.
La sospensione comporta la mancata percezione dello stipendio fino al completamento della campagna vaccinale e comunque non oltre il 31 dicembre. Sempre che non cambi idea, e folgorato sulla via della scienza non decida di vaccinarsi.
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