Fortunato Varone
3 minuti per la letturaCATANZARO – Due “frecce” in meno da scoccare contro l’emergenza sanitaria non faranno venire meno l’apporto ai calabresi in quello che è un momento delicato in realtà per tutto il Paese. Parola di Fortunato Varone, dirigente generale della Prociv, nonché delegato del soggetto attuatore per l’emergenza Covid, che ha tracciato per Il Quotidiano del Sud un bilancio di questi primi giorni immediatamente successivi allo stop imposto dal Ministero della Salute.
TUTTI I CALABRESI NON POTRANNO PIÙ ESSERE VACCINATI CON PRIMA DOSE ENTRO FINE GIUGNO – Il dicastero guidato da Roberto Speranza ha deciso nei giorni scorsi di recepire le nuove indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico che prevedono che AstraZeneca sia inoculato solo agli over 60, raccomandando la stessa cosa anche per il siero monodose della Janssen.
È l’ennesima scossa provocata dai vaccini a vettore virale in questa lunga campagna vaccinale, che arriva proprio sul più bello, quando la Calabria procedeva ormai a ritmi regolari.
«Sicuramente l’obiettivo di vaccinare tutti i calabresi con la prima dose entro fine giugno – ha affermato Varone – a causa delle ultime decisioni nazionali è costretto a spingersi un po’ più in avanti. Dove necessario, bisognerà rimodulare la campagna vaccinale. Dipende dalla risposta dei cittadini. Adesso c’è un momento di confusione e disorientamento da parte degli utenti. Noi siamo e saremo al fianco dei calabresi in questo delicato momento della campagna vaccinale».
IL POTENZIALE IMPATTO DELLO STOP AI VETTORI VIRALI PER GLI UNDER 60 – Ma quale sarà il vero peso di queste nuove disposizioni sulla campagna vaccinale? Per provare a capirlo, basta osservare i numeri fino a ieri sera. I dati parlano del 68,26% di prime dosi per la fascia 60-69, con 16.585 persone raggiunte su un target di 246965.
Per la fascia 70-79 le prime dosi sono invece al 75,49% pari a 140.341 persone su 185.899. Gli over 80 raggiunti dalla prima dose sono invece 107.050 su un target di 138.517, pari al 77,28%. Dall’incrocio di questi dati, si ricava che sono solo 155.405 le persone che possono iniziare il ciclo di vaccinazione con AstraZeneca o Janssen da qui in avanti.
Peraltro da questo dato si dovrà sottrarre il numero di pazienti ineleggibili o con patologie incompatibili con i sieri a vettore virale. E non è un caso che ieri in tutti i punti vaccinali dell’Asp del capoluogo siano stati solo 26 le prime dosi per queste categorie, di cui 8 AstraZeneca e 18 monodose.
Sono invece 709.423 i calabresi dai 12 ai 59 anni che non hanno ricevuto ancora la prima dose di vaccino, cui devono essere aggiunti i 234.636 che attendono ancora il richiamo e che ora dovranno essere tutti, senza distinguo di prima dose, vaccinati con Pfizer o Moderna.
Si impongono quindi due riflessioni, cui Varone prova a dare una risposta. La prima è quella relativa alla materiale fattibilità di affrontare la vaccinazione con sole due armi per una platea così vasta senza che ci siano ripercussioni sulla calendarizzazione delle prime dosi.
«Al momento non c’è questa criticità – ha spiegato – perché le dosi ci sono e stiamo ottimizzando la loro distribuzione. Se dovessero esserci delle esigenze particolari daremo priorità ai richiami e faremo una ricalendarizzazione delle prime dosi». E quanto è alto il rischio che qualcuno rifiuti la seconda dose con un vaccino eterogeneo? «Di certo ci sono un po’ di perplessità – ha proseguito Varone – e stiamo registrando qualche rifiuto. Ce lo aspettavamo, soprattutto per chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca ed ora dovrà fare la seconda con Pfizer o Moderna. Ancora c’è un po’ di confusione tra le persone che speriamo venga dissipata a breve a livello nazionale».
Tutto è avvenuto proprio quando si poteva puntare ad ampliare i punti vaccinali, come l’idea di vaccinare negli stabilimenti balneari che era stata lanciata dallo stesso Varone. «La volontà è confermata – ha chiosato – ma attendiamo indicazioni dal Commissario Figliuolo e dipenderà anche dalle dosi a disposizione». Per capire i reali effetti di questa nuova situazione, in definitiva, si dovrà attendere qualche settimana.
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