La sede dell'ex policlinico Villa Bianca
4 minuti per la letturaCATANZARO – L’Ospedale Pugliese ricovera oltre le capacità, il Mater Domini amplia la dotazione, Villa Bianca continua, malgrado gli annunci, ad attendere la risoluzione di diversi nodi problematici.
È questo il quadro che emerge dal capoluogo di Regione, nel momento più complicato che il sistema sanitario da vivendo fin dallo scoppio della pandemia.
I primi interventi, nei giorni scorsi, si sono registrati al Pugliese, dove si è optato per la strada dei ricoveri oltre la capacità, già incrementata, dei reparti. L’Hub del capoluogo è così arrivato ad ospitare fino a 64 pazienti covid, a fronte dei 60 posti disponibili.
Nella giornata di ieri, poi, i posti occupati sono scesi nuovamente a 60, al massimo della capacità ordinaria, come accade ormai da circa una decina di giorni.
UNITA’ DI CRISI: NUOVI POSTI LETTO MA SONO GIA’ ATTIVI
Nella giornata di ieri sono arrivate novità anche dal Policlinico Universitario “Mater Domini”, che si appresta ad ampliare le dotazioni di posti letto covid di 10 unità, come ha spiegato al Quotidiano del Sud il commissario straordinario dell’azienda, Giuseppe Giuliano.
«Ho avuto un confronto con il professor Torti, direttore di Malattie Infettive e con il nuovo direttore sanitario, Matteo Galletta. Ragionevolmente, credo che entro due o tre giorni si possa arrivare all’attivazione dei dieci nuovi posti letto. Basterà separare gli accessi e creare i percorsi, per evitare rischi di contaminazione. I posti saranno ricavati dall’accorpamento di tre reparti nell’area di Chirurgia Generale».
Sempre nella giornata di ieri è arrivato l’ennesimo annuncio, negli ultimi 6 mesi, del presidente ff Nino Spirlì, che attraverso una nota della Presidenza ha fatto sapere che «come ospedale covid dell’area centrale è stata individuata la struttura sanitaria di Villa Bianca, con la collaborazione anche dei responsabili del Mater Domini e della Protezione Civile».
A novembre, lo si ricorda, Spirlì ha ordinato l’istituzione di 100 posti letto e di un Centro Covid che già a fine gennaio, dopo un paio di annunci ad esito infausto, erano divenuti 40. La definizione di Centro Covid è stata quindi abbandonata, in virtù del fatto che a Villa Bianca sarebbero stati ospitati i pazienti covid non gravi, quelli stabilizzati, vista l’impossibilità di istituire la rianimazione.
Il 22 gennaio, Spirlì aveva dato il termine di 15 giorni per l’attivazione dei posti letto, salvo poi apprendere, esattamente due mesi dopo, durante gli “Stati Generali della Calabria”, sempre da Spirlì, che erano emersi problemi in ordine all’ottenimento dei certificati di agibilità e che si andava ormai verso l’attivazione della struttura come “simil Covid Hotel”.
Nella giornata di ieri, infine, Giuliano ha spiegato che i posti letto saranno 20. «Potremo attivare – ha dichiarato – un massimo di 20 posti letto ed in ogni caso l’attivazione non sarà immediata». Il commissario sta infatti svolgendo un lavoro costante e certosino per superare gli ultimi, ma non del tutto semplici, ostacoli. «La prima cosa che stiamo portando avanti – ha spiegato – è la separazione della “zona sporca” da quella “pulita”.
La difficoltà pratica che richiede più tempo rispetto ai percorsi canonici è che bisogna compiere divisioni murarie. In questo lavoro sta dando il suo contributo prezioso anche il direttore sanitario Galletta. Nel frattempo, l’Alpi sta ultimando il suo trasferimento al Campus di Germaneto, che dovrebbe essere perfezionato tra oggi e domani».
Il secondo problema riguarda invece il personale, ma non perché sia astrattamente carente. Ad inizio febbraio erano state infatti bandite le procedure di selezione. Il nodo potrebbero essere le tempistiche per la selezione di infermieri ed operatori socio sanitari. «Per quanto riguarda il personale medico non ci sono problemi. Pur essendo la struttura dedicata a pazienti non gravi, ho comunque previsto anche la presenza di almeno un rianimatore.
La procedura di selezione di infermieri ed oss invece ha ricevuto moltissime domande, 1600, che la rallenteranno inevitabilmente. I dieci posti che apriremo a Germaneto serviranno a contenere l’emergenza e spero entro un paio di settimane di poter dare vita a questi 20 posti a Villa Bianca. Inizialmente gli infermieri saranno quelli di Germaneto, che faranno la spola con integrazioni a progetto sui contratti che ne adegueranno la retribuzione».
Una vicenda che dimostra, ancora una volta, che sono le persone impegnate attivamente e fattivamente a conoscere la reale portata delle problematiche e che sarebbe un bene per tutti, specie in questo momento di grande difficoltà, se si decidesse una volta per tutte di porre un freno ad annunci approssimativi.
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