Una prescrizione medica
2 minuti per la letturaBOTRICELLO (CATANZARO) – Da quattro anni il presidente del Consiglio dei Ministri, attraverso il decreto del 12 gennaio 2017, ha individuato la broncopneumopatia cronica ostruttiva tra le patologie croniche invalidanti.
Una malattia che oggi consente, in tutta Italia, di essere inseriti tra i soggetti “fragili”, quindi da sottoporre con urgenza al vaccino contro il Covid-19. La Calabria, però, non ha mai recepito il decreto e oggi, in piena pandemia, questi i pazienti non possono vaccinarsi con urgenza.
Una storia che ha dell’inverosimile, ma con la quale hanno dovuto fare i conti quanti in Calabria convivono con la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Per loro la piattaforma di prenotazione non riconosce il codice di esenzione 057, impedendo, dunque, di procedere con la vaccinazione.
È stato così che una donna di Botricello ha deciso di attivare il Ministero della Salute, comunicando attraverso il numero verde destinato all’emergenza Covid. Così, ha scoperto che la Calabria non aveva recepito i codici individuati con il decreto presidenziale, ricevendo rassicurazioni sul fatto che lo stesso Ministero avrebbe immediatamente segnalato la mancanza alla Regione Calabria.
Venti giorni dopo, però, nulla è cambiato e la piattaforma continua ad escludere questa patologia dalla prenotazione del vaccino.
«Siamo tantissime le persone affette da questa patologia nella nostra regione – ha raccontato la donna al Quotidiano – ma così non possiamo procedere con la vaccinazione e diventiamo soggetti ad alto rischio, dal momento che abbiamo già i nostri problemi respiratori. Anche il pneumologo che mi segue è preoccupato da questa situazione».
Oltre quattro anni, dunque, non sono bastati per inserire i sette codici previsti dal decreto che modifica l’elenco delle patologie croniche e invalidanti e delle malattie rare, nonostante si tratti di condizioni gravi per i quali occorre curarsi in maniera adeguata e, in piena pandemia, sarebbe stato necessario procedere con urgenza alla vaccinazione.
Un “ritardo” inconcepibile e che pregiudica la tutela della salute di tante persone che attendono ancora una risposta concreta.
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