Infermieri in corsia
2 minuti per la letturaCATANZARO – Anche gli infermieri di Catanzaro lanciano l’allarme sulla gestione dell’emergenza pandemica. La presidente Giovanna Cavaliere e i consiglieri dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Catanzaro (Opi) hanno fatto proprie le richieste avanzate dalla presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli a Draghi, Speranza, Gelmini e per conoscenza a Figliuolo, Curcio e Fedriga, e hanno avanzato anche alcune proposte.
«Subito una circolare del ministero della Salute – hanno chiesto – per consentire l’applicazione dell’allentamento del vincolo di esclusività degli infermieri prevista nel decreto Sostegni; una stabilizzazione dell’allentamento dell’esclusiva che consenta agli infermieri non solo l’intervento nella campagna vaccinale, ma l’assistenza anche sul territorio ai soggetti più fragili e, ancora, sul modello già applicato a farmacisti e farmacie, consentire maggiore autonomia agli infermieri che operano sul territorio occupando ogni porzione e spazio del Servizio sanitario nazionale, i quali senza necessità di preparazioni particolari o tutoraggi».
Nella lettera è stato ribadito che «anche gli infermieri di Catanzaro intendono ribadire il loro ruolo di professionisti della sanità. E con l’incedere della pandemia si dicono ulteriormente convinti che anche grazie al loro contributo l’immunità di gregge entro luglio diventa un traguardo non solo da raggiungere, ma assolutamente raggiungibile. Siamo professionisti nei fatti e non solo sulla carta. Siamo vaccinatori da sempre e per professione, ma prevedere il nostro intervento solo sulla carta senza dargli il necessario appoggio programmatorio e normativo significa legargli le mani e non consentirgli, nonostante le previsioni, di intervenire come vaccinatori non solo per chi arriva in ospedale o nelle strutture delle aziende sanitarie».
«Tre richieste cui seguirebbero altrettanti vantaggi da una “maggiore operatività”. Il primo: possono scendere in campo riporta ancora la nota – anche fuori dell’ospedale almeno un terzo degli infermieri, degli infermieri pediatrici dipendenti e liberi professionisti dei 3500 iscritti all’Opi Catanzaro che moltiplicherebbero in modo esponenziale le vaccinazioni; il secondo: ne gioverebbero i soggetti fragili, soprattutto a quelli che durante la pandemia sono stati trascurati dai vari livelli di assistenza e che ora vanno recuperati per non mettere a rischio la loro salute; il terzo: gli infermieri, senza necessità di preparazioni particolari o tutoraggi potrebbero allargare la platea dei vaccinati fino al domicilio, a vantaggio soprattutto dei più fragili».
Per questi motivi, gli infermieri di Catanzaro si sono rivolti «alle massime istituzioni regionali e ai parlamentari calabresi» chiedendo di «sostenere l’introduzione già nella fase di conversione del Decreto-legge 22 marzo 2021 n.41 della possibilità per gli infermieri e gli infermieri pediatrici di svolgere l’attività di vaccinazione in autonomia e di prevedere le regole uguali per tutti per l’allentamento del vincolo di esclusività e le possibilità di intervento degli infermieri».
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