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Nino Spirlì

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CATANZARO – L’allarme era stato lanciato nei giorni scorsi dal presidente Nino Spirlì: la presenza delle varianti al Covid-19 avrebbe portato alla chiusura delle scuole in presenza.

L’ipotesi potrebbe diventare concreta già domani, come reso noto dallo stesso governatore facente funzioni nel corso di una diretta social: «Domattina, se i dati ci conforteranno, e ci conforteranno, l’ordinanza sarà firmata: stabiliremo il periodo nel quale le scuole rimarranno chiuse in Calabria».

Spirlì ha, infatti, convocato per domani, venerdì, alle 10.30, l’Unità di crisi regionale per il Covid-19. A seguire, Spirlì incontrerà i dirigenti generali e i commissari di tutte le Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere della regione per fare il punto sulla campagna vaccinale in corso.

«Abbiamo appurato – ha esordito Spirlì – che sul territorio calabrese esistono le varianti e ci sono scuole che vengono costantemente falcidiate dal virus. I sindaci sono costretti a chiudere, i genitori sono costretti a tenere i figli a casa, per cui, dopo esserci confrontati con il governo, con i ministri e i sottosegretari dei ministeri interessati, torno da Roma in Calabria. Domattina ci sarà una riunione dell’Unità di crisi: dopo avere vagliato gli ultimi dati, se i dati ci conforteranno, domattina stessa sarà firmata l’ordinanza che provvederà a fermare la didattica in presenza e ad autorizzare quella a distanza, a prescindere, senza se e senza ma».

Spirlì ha respinto ogni forma di critica rispetto a questa ipotesi sempre più concreta: «A chi non lo ricorda o non vuole ricordare, ricordo – ha detto – che il presidente della Regione è la massima autorità sanitaria della regione ed è colui il quale si assume tutta la responsabilità della tutela della salute dei cittadini della regione. Laddove ci dovessero essere ricorsi, giudizi, mi presenterò personalmente ovunque a difendere l’ordinanza ove si dovesse rendere necessario, dalla prima all’ultima parola, dal primo all’ultimo punto. Qui non possiamo più aspettare».

Il presidente ha quindi aggiunto: «Non possiamo diventare rossi di contagi, di vergogna o di rabbia prima di bloccare l’avanzata del virus, avanzata che c’è e che in tutte le altre regioni sta falcidiando tutti, soprattutto i più giovani. E non può più continuare questa stupida guerra tra destra e sinistra, per cui chi le vuole aperte è di sinistra chi le vuole chiuse è di destra: basta, basta, basta. Qui c’è il buon senso da una parte e la stupidità umana dall’altra. Ho aspettato pazientemente – ha rilevato il presidente della Regione Calabria – che tutti i governatori di destra e di sinistra esprimessero il proprio parere e prendessero le decisioni, e abbiamo visto cos’è significato in territori così diversi dal nostro, penso all’Emilia Romagna con tutte le scuole chiuse con bambini in terapia intensiva. Lo ha detto il presidente Bonaccini, persona garbatissima e con la testa sulle spalle. Non consentirò che anche un solo bambino calabrese arrivi in terapia intensiva colpito dal virus. Domattina, se i dati ci conforteranno, e ci conforteranno, l’ordinanza – ha concluso Spirlì – sarà firmata: stabiliremo il periodo nel quale le scuole rimarranno chiuse in Calabria». 

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