Alcune dosi di vaccino
3 minuti per la letturaCATANZARO – Errori materiali di compilazione delle schede e quindi errori di lettura dei “file” con tanto di dati rispediti al mittente dietro l’impietoso (solo sulla carta) 6% di dosi somministrate sulle 12.955 consegnate. Chiunque abbia deciso di trascorrere il pomeriggio di ieri a sperare che il portale nazionale sul report dei vaccini avesse potuto smuovere significativamente il dato calabrese è andato incontro ad una cocente delusione.
E anche ad una flebile scossa. Quando intorno alle 18 il dato è passato da 701 a 771 dosi somministrate. La realtà dei fatti però – come sta accadendo spesso e ripetutamente nella gestione dei numeri dell’emergenza calabrese – è ben diversa.
Sono infatti oltre 2000 i vaccini inoculati in tutto per una percentuale che si avvicina al 20% delle dosi ricevute e correttamente smistate in tutte le Aziende Sanitarie della Regione dal Policlinico Universitario “Mater Domini” che rimane centro di smistamento, almeno in questa prima fase.
In tutto ciò gioca un ruolo fondamentale la farmacia ospedaliera del Mater Domini, diretta dalla dottoressa Emanuela De Francesco, la quale ha spiegato al Quotidiano del Sud anche le dinamiche dei ritardi, oltre a dare un quadro più preciso dei dati.
«Da subito abbiamo pensato che ci fosse un problema sulla trasmissione dei dati – ha spiegato De Francesco – ed effettivamente ci sono stati errori di lettura dei file. Si è trattato di semplici errori materiali che hanno fatto sì che i dati venissero “rispediti” indietro da Roma. Il dato certo fino a ieri si assestava a 1700 dosi somministrate mentre oggi sono state superate le 2000 dosi. Nella giornata di lunedì infatti sono state vaccinate 144 persone al Mater Domini, 140 al Pugliese, 70 a Cosenza, quasi 600 al Gom di Reggio. Si è anche iniziato a Crotone ed a Vibo».
E ieri è arrivato anche un netto miglioramento da parte di Reggio, che si conferma nettamente in testa a questa speciale classifica. Come riportato dall’Agi infatti sono «1100 i vaccini somministrati al Gom che rappresentano l’80% delle persone che hanno espresso il consenso informato ad essere vaccinati. La fase 1 di vaccinazione sarà ritenuta chiusa entro la fine della settimana».
Ed è proprio nella serata di ieri che le sette aziende interessate hanno ritrasmesso i dati che sono stati caricati direttamente dalla Regione. Un meccanismo delicato che va in tilt con un minimo errore di compilazione. Si spegne così la polemica da subito insorta sulle statistiche. Di certo i dati calabresi sono lontanissimi dalle dosi somministrate in Lazio piuttosto che in Emilia Romagna.
Basterebbe però ricordarsi che solo ad inizio novembre la Calabria è diventata zona rossa per la fragilità del suo sistema sanitario e che poco dopo per ben due settimane consecutive l’Iss ha ritenuto l’indice Rt inaffidabile e lo scenario di rischio non valutabile.
Anche lì per problemi di trasmissione dei dati. Pensare che ci sarebbe stato un’inversione di tendenza con i vaccini quando in realtà l’andamento lento è stata una costante anche in regioni eccellenti sarebbe stato irrealistico.
In più si devono aggiungere le difficoltà legate ad un gap tecnologico tutto da colmare che contraddistingue spesso il servizio sanitario calabrese. Sia in punto di apparecchiature che in punto di personale dedicato. Un po’ di sano allenamento non potrà far altro che migliorare i numeri nei prossimi giorni.
Oggi anche il presidente Nino Spirlì ha voluto precisare i dati: «Finora somministrate 2.520 dosi su 12.965 consegnate. Praticamente, il 19,4%».
Il dato di Reggio Calabria
In controtendenza con il resto del Paese, il grande ospedale di Reggio Calabria ha già quasi terminato la prima fase di vaccinazione arrivando già a somministrare l’80% delle dosi assegnate. Sono 1100, infatti i vaccini già effettuati al personale medico e sanitario che orbita al Gom ed entro fine settimana, non fermandosi neanche nei giorni festivi, la prima fase sarà conclusa. Alla campagna vaccinale ha aderito quasi la totalità del personale volontariamente.
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