La protesta a Catanzaro
2 minuti per la letturaCATANZARO – Da centro di riferimento del Servizio sanitario nazionale per l’Alta Specialità del Cuore a clinica da chiudere; dai premi conquistati anno dopo anno all’inchiesta sui falsi ricoveri (LEGGI): fino a poco tempo fa nessuno avrebbe mai potuto immaginare di vedere il Sant’Anna Hospital nelle condizioni attuali e con il rischio concreto di chiusura. Invece, in poco tempo, l’evoluzione è stata talmente repentina da lasciare molti senza parole.
Dopo le tensioni e i presidi dei giorni scorsi, gli operatori e i dipendenti della clinica sono tornati in piazza questa mattina con un flash mob di protesta davanti la Prefettura di Catanzaro.
Hanno indossato i camici che utilizzano quotidianamente nel loro lavoro, issando striscioni di protesta e urlando slogan per difendere un centro di eccellenza che, negli anni, ha mostrato tutto il suo valore, al di là degli aspetti emersi poi in ambito giudiziario e che, comunque, non possono inficiare il lavoro portato avanti per anni.
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E’ la seconda manifestazione promossa dopo quella dello scorso 21 dicembre, necessaria dopo che «l’Asp – hanno spiegato i manifestanti – ha bloccato i rimborsi di prestazioni già erogate, per complessivi 20 milioni».
Una decisione che si aggiunge al sequestro di beni nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro e che ha scatenato una crisi di liquidità difficile da affrontare, al punto che il management del Sant’Anna ha paventato il rischio della chiusura della clinica, mettendo a rischio anche l’occupazione di circa 300 dipendenti.
In piazza anche il primario Daniele Maselli, una delle figure simbolo del centro di eccellenza catanzarese: «Siamo ancora in piazza per difendere un’istituzione che serve, prima ancora che ai lavoratori, ai cittadini calabresi. Se non risponderà lo Stato – ha ammonito – risponderà l’anti Stato. Oggi metteremo in luce tanti aspetti che avrebbero potuto essere chiariti prima». Il caso è già finito in Parlamento dopo l’intervento della deputata Wanda Ferro (LEGGI).
Secondo quanto riferito dal management del Sant’Anna, nei giorni scorsi l’Asp di Catanzaro ha comunicato che la clinica catanzarese non può più erogare prestazioni a carico del Servizio sanitario regionale per il mancato rinnovo dell’accreditamento. L’obiettivo della manifestazione di protesta di questa mattina, a cui seguirà una conferenza stampa del Cda del Sant’Anna, è quello di sensibilizzare tutte le istituzioni competenti a evitare la chiusura della clinica, ottenendo anzitutto il rinnovo dell’accreditamento.
Al flash mob di protesta si sono aggiunti anche associazioni e movimenti di Catanzaro. Ieri il sindaco Sergio Abramo, ha riferito che in giornata è in programma un incontro con il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, e il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, per affrontare la questione.
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