Un test sierologico
2 minuti per la letturaCATANZARO – Sono iniziati anche in Calabria i test sierologici per il personale docente, in vista del prossimo 1 settembre, quando le scuole riapriranno per predisporre tutti gli atti necessari per il suono della prima campanella programmata il 24 settembre.
I medici di medicina generale hanno ricevuto dalle rispettive Aziende sanitarie il kit con i test sierologici, il materiale informativo e gli elenchi delle persone che dovranno essere sottoposte ai controlli. Compreso nel kit anche un libretto informativo con tutte le procedure da seguire prima e dopo l’effettuazione del test. Nozioni non semplici, che i medici di famiglia hanno dovuto studiare prima di organizzare dei veri e propri turni. D’altronde, i test devono essere effettuati con gli ambulatori chiusi al pubblico e in orari destinati solo a queste procedure.
Entro la prossima settimana, comunque, il personale della scuola che ha deciso di sottoporsi agli accertamenti dovrebbe concludere le operazioni. Considerata la mole di test da eseguire, è consigliato che sia il personale scolastico a contattare il proprio medico per organizzare i turni, senza attendere convocazioni che sarebbero difficili da gestire.
Anche l’assessore all’istruzione Sandra Savaglio ha diffuso una nota per sottolineate l’importanza di sensibilizzare il personale docente e Ata ad effettuare i test sierologici.
Pur ribadendo la non obbligatorietà per medici di base e docenti, ha sottolineato l’assessore calabrese, «ci si auspica una massiccia adesione ad un’iniziativa che è propedeutica al riavvio dell’anno scolastico in sicurezza».
«Mi affido al senso di responsabilità della classe docente – ha aggiunto Savaglio – per dare l’esempio nell’educazione alla salute e al rispetto di sé e degli altri. Andiamo a fare i test, facciamolo nella serenità di una comunità che vuole lavorare al e pensando al benessere di tutti».
In caso di mancata adesione del medico di medicina generale, il test sarà effettuato a cura per personale sanitario dell’Asp. Il medico dovrà preoccuparsi di comunicare gli elenchi dei loro assistiti ai rispettivi poliambulatori distrettuali, segnalando docenti, dirigenti e Ata.
«Saranno poi i sanitari dell’Aspa convocare il personale della scuola che sceglierà, e auspico saranno tutti o la maggioranza – ribadisce l’assessore regionale all’istruzione – se effettuare il test».
I medici di base restano dunque coinvolti perché, vista la sensibilità dei dati relativi ai propri assistiti, dovranno essere coloro i quali comunicheranno gli esiti dei test. Niente responsabilità dunque per i dirigenti, niente obbligo del medico scolastico.
«C’è un appello che rivolgo a tutto il personale del mondo della scuola – ha concluso Savaglio – al senso civico e alla responsabilità, ai doveri più che agli obblighi e a comunque considerare che dobbiamo pensare al benessere degli ultimi della catena: gli studenti. Dimostriamo di essere una Regione matura, io ci conto».
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