Una vaccinazione
3 minuti per la letturaCATANZARO – Il servizio vaccinazioni in provincia di Catanzaro sarebbe dovuto riprendere giovedì scorso, così come annunciato dal sindaco Sergio Abramo dopo un incontro con i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale. Una ripresa del servizio che, però, non è avvenuta e che ha fatto slittare ancora una volta anche quegli appuntamenti fissati per questi ultimi giorni. Solo lunedì, secondo un nuovo comunicato di Abramo, il servizio potrà essere riattivato, o almeno così sembra.
Di nuovo, secondo la nota diffusa dal sindaco nella tarda serata di ieri, c’è l’esito dei tamponi effettuati sul personale sanitario e che sarebbero tutti negativi, Ma tra annunci e rinvii resta la preoccupazione dei pediatri e delle famiglie.
La ripresa del servizio era slittata perché mancavano proprio i risultati dei tamponi del personale, svolti lunedì scorso, ma dei quali si attendevano gli esiti. Una condizione paradossale, se si considera che l’eventuale positività di qualche operatore sanitario avrebbe potuto generare un pericoloso focolaio.
C’è stato, allora, un corto circuito evidente nel sistema con cui si sta affrontando questa emergenza. Da un lato non sono stati vaccinati i bambini per la chiusura del centro durata oltre un mese e mezzo, dall’altra si è dovuto attendere oltremodo per ottenere l’esito di tamponi effettuati sul personale sanitario che dovrebbe riavviare il servizio.
Una condizione paradossale, che crea non poca preoccupazione. In questo periodo, d’altronde, il rischio di una epidemia di morbillo, varicella o pertosse, andrebbe ad alimentare una condizione precaria per i bambini già esposti al Covid-19. I nati da gennaio in poi, infatti, non hanno potuto ottenere i vaccini obbligatori e sono facilmente esposti ai rischi, senza che sia mai stata emessa alcuna ordinanza che potesse sospendere un servizio evidentemente improcrastinabile.
L’eventuale malattia sintomatica andrebbe ad abbinarsi alla pandemia in atto per il coronavirus, diventando una bomba sanitaria pericolosissima. I pediatri, dal canto loro, hanno spinto affinché il servizio potesse riprendere nel minor tempo possibile. Considerata la difficoltà nell’effettuare i vaccini negli ambulatori pediatrici, gli stessi professionisti avevano anche offerto la disponibilità ad effettuare le vaccinazioni recandosi negli uffici dell’Azienda sanitaria, ma la proposta non è stata mai accolta.
Anche a livello nazionale l’allarme è stato ribadito da Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria e componente del comitato tecnico scientifico della Protezione civile: «Quello delle mancate vaccinazioni è un problema reale – ha detto – devono essere fatte e i bambini devono mantenere lo schema vaccinale per la loro età». In questa direzione, è stato già annunciato il vaccino antinfluenzale che in autunno sarà rivolto anche ai bambini, proprio per offrire una maggiore copertura.
Dopo l’allarme Covid-19 sono state molte le strutture che hanno avuto difficoltà nel gestire le vaccinazioni, ma tutte hanno ripreso il servizio in poco tempo. Anche in Calabria i disagi sono stati superati in pochi giorni. A Crotone vengono garantiti, seppur con turnazioni complesse, almeno i vaccini obbligatori, mentre Catanzaro è rimasta una realtà a sé stante, dove il diritto alla salute è stato sospeso da un mese e mezzo, rimanendo nel limbo dei rinvii e delle ripartenze annunciate e ad oggi ancor non attuate.
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