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Pronto soccorso e 118 in Calabria, l’Asp di Catanzaro avvia le pratiche per il concorso regionale che punta all’assunzione di 263 medici
L’Asp di Catanzaro ha approvato i bandi per il concorso unico regionale per i dottori dell’area emergenza urgenza, sia area pronto soccorso che ambulanze del 118. Concorso atteso da gennaio 2023 e ancora oggi in fase embrionale. E questo anche per una lunga e paradossale questione di competenze tra aziende sanitarie.
Nato inizialmente come una procedura interamente delegata da Azienda zero all’Asp di Catanzaro venne poi divisa a metà con la contestuale assegnazione all’Asp di Cosenza del piano di riorganizzazione del sistema 118. A maggio la modifica del Dca: a Catanzaro la gestione dei concorsi per i medici ospedalieri, a Cosenza invece quella per il 118. Ora si cambia di nuovo: tutto ritorna nelle mani dell’Asp di Catanzaro. Il 21 agosto scorso, infatti, l’Azienda cosentina «ha chiesto» a quella catanzarese «di integrare il bando unico (…) includendo anche i posti previsti per il Seu 118, in quanto le attività del servizio di emergenza urgenza sono strettamente collegate alle attività intraospedaliere».
Concorso regionale per i medici in Calabria, al via le procedure
In altre parole: si è perso solo tempo e con in mezzo l’ennesima estate dove il problema delle ambulanze demedicalizzate ha assunto le dimensioni di una grande tragedia collettiva. Ora l’Asp del capoluogo di regione, acquisite le richieste di tutte le aziende (compresa all’ultimo minuto quella di Cosenza), mette a concorso 263 posti: 53 anestesisti, 33 medici di medicina d’urgenza, 112 medici per ambulanze, 9 cardiologi, 39 ortopedici, 16 neurologi e un solo neuroradiologo.
Cosenza ha indicato solo 25 dottori per le ambulanze, il resto non è indicato. I tempi sono sempre gli stessi: scadenza entro trenta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del concorso, con bandi divisi per discipline. Esulta l’Anaao Assomed che tramite il delegato nazionale Filippo Maria Larussa spinge sull’ingresso degli specializzandi. «Aderiranno anche gli specializzandi dal secondo al quinto anno di corso. I colleghi potranno, anche in assenza dell’inserimento nella rete formativa nelle sedi ospedaliere di destinazione, e grazie alle modifiche fortemente volute dall’Anaao a livello nazionale, partecipare al concorso.
È un’occasione unica per accedere molto velocemente al mondo del lavoro garantendosi un posto di ruolo a tempo indeterminato alla fine di un percorso che, contrariamente a quanto asserito in maniera inopportuna e incauta anche da autorevoli esponenti accademici dell’Umg, non rappresenta alcuna deminutio per qualità e quantità rispetto ai migliori standard formativi europei. Anzi, è esattamente l’opposto. Questa opzione rappresenta la formula virtuosa del teaching hospital, un esempio di best practice nella formazione professionale delle realtà sanitarie occidentali più evolute».
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