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Il procuratore Nicola Gratteri

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Nicola Gratteri boccia senza mezzi termini l’istituzione, da parte del ministro della Giustizia Cartabia e del ministro del Sud Carfagna, della commissione interministeriale per la giustizia nel Sud. Una commissione dalla quale sono stati esclusi, tra l’altro, i magistrati del distretto di Catanzaro.

«A noi – ha affermato il procuratore Gratteri – è dispiaciuta già l’idea di quella commissione, ideata per spiegare agli uffici del Sud le buone prassi. Se lo stesso ministero della Giustizia dice che il distretto di Catanzaro è stato l’unico che durante il lockdown ha smaltito il 110% dei fascicoli. Siamo l’unico distretto con segno positivo e ora si sente l’esigenza di creare una struttura per spiegare le buone prassi? Ma quali sono le buone prassi? Si pensa di poter sovrapporre un qualsiasi Tribunale del nord con i carichi e col tipo di mafie che ci sono in Sicilia, in Calabria, in Basilicata o in Puglia?».

«E chi dovrebbe insegnare a noi – ha aggiunto Gratteri – come si organizza un ufficio, nel momento in cui in quattro mesi e mezzo siamo riusciti a fare quest’opera, nel momento in cui siamo partiti da un convento del ‘400, abbandonato e chiuso da 10 anni, i cui lavori sono stati eseguiti dalla Sovrintendenza alle Belle Arti per riportarlo alla bellezza originaria ed entro il 2021 avremo una Procura con 6000 metri quadri, dopo quattro anni di lavori. Questa credo sia una dimostrazione di capacità organizzativa da parte dei vertici degli uffici giudiziari del distretto di Catanzaro».

Gratteri ha spiegato che «se nel distretto di Catanzaro si è in grado di fare queste cose, forse le buone prassi le dovremmo insegnare noi. Il giorno in cui mi sono insediato c’erano 16 anni di fascicoli arretrati e adesso marciamo con l’attualità. Forse siamo in grado di organizzare un ufficio, siamo in grado di spiegare come si organizza un ufficio».

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