Paolo Mascaro
2 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Avevano tentato un’altra possibilità per accorciare i tempi per un eventuale reintegro (al fine di consentire la partecipazione dei consiglieri comunali lametini alle elezioni provinciali) il sindaco e il presidente del Consiglio comunale (sospesi), ma il Consiglio di Stato – sezione seconda – ha rigettato l’istanza di misure cautelari monocratiche proposta dagli appellanti incidentali Paolo Mascaro e Peppino Zaffina (rispettivamente sindaco e presidente del Consiglio comunale fino al 16 dicembre scorso, poi sospesi per la sentenza del Tar che ha disposto nuove elezioni in 4 sezioni fissate per il 28 marzo prossimo con turno di ballottaggio dell’intero corpo elettorale l’11 aprile prossimo).
Mascaro e Zaffina, infatti, avevano chiesto il reintegro con decreto urgente (senza attendere l’udienza del 9 marzo prossimo quando il Consiglio di Stato dovrà decidere se reintegrare sindaco e Consiglio comunale in seguito alla richiesta di sospensiva – avanzata da Mascaro e Zaffina – della sentenza del Tar di dicembre scorso che ha sospeso sindaco e Consiglio comunale) per consentire ai consiglieri comunali lametini di partecipare alle elezioni provinciali che si terranno il 28 marzo (ma non è escluso un rinvio).
Per il Consiglio di Stato “non emerge con adeguata evidenza la dedotta violazione del diritto di elettorato attivo e passivo (alle consultazioni provinciali e comunali)” che Mascaro e Zaffina “paventano per l’ipotesi in cui non venga sospesa in via monocratica la più volte richiamata consultazione; in ogni caso, le questioni – anche cautelari – dedotte con l’appello incidentale meritano il più adeguato vaglio proprio della sede collegiale” e che “per le ragioni esposte l’istanza in epigrafe non può trovare accoglimento e che deve essere confermata l’udienza camerale del giorno 9 marzo 2021 – scrive il Consiglio di Stato nel decreto – considerato che l’istanza di misure cautelari interinali monocratiche può essere eccezionalmente accolta in caso di estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio”.
Pertanto il Comune di Lamezia Terme resta per ora in mano ai commissari.
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