X
<
>

Il Comune di Catanzaro

Share
2 minuti per la lettura

Si ipotizzano, a vario titolo, i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, uso di atto falso, falsità materiale e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico

CATANZARO – Una tempesta giudiziaria scuote l’Amministrazione comunale del capoluogo di Regione. Su delega della Procura della Repubblica, i carabinieri questa mattina si sono recati a Palazzo De Nobili per recapitare l’avviso di conclusione delle indagini a 29 consiglieri comunali su 32.

Le ipotesi di reato sono truffa aggravata, falsità ideologica, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale e uso di atto falso. Avviso di garanzia anche per altre 5 persone, amministratori di impresa. In tutto sono quindi 34 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm Pasquale Mandolfino, e condotta dalla sezione di pg dei carabinieri e che, negli ultimi mesi, ha messo sotto la lente lo svolgimento delle commissioni consiliari del Comune di Catanzaro, facendo emergere un meccanismo fatto di verbali attestanti presenze fantasma, rimborsi e gettoni di presenza non dovuti e, in alcuni casi, di assunzioni soltanto formali da parte di aziende “complici” o riconducibili ai familiari dei consiglieri stessi, allo scopo di ottenere i rimborsi legati alle presenze alle riunioni degli organismi consiliari.

I NOMI

Questa mattina i militari hanno notificato a Palazzo De Nobili l’avviso di conclusione indagini nei confronti dei consiglieri comunali: Andrea Amendola, Antonio Angotti, Demetrio Battaglia, Gianmichele Bosco,Tommaso Brutto, Francesca Carlotta Celi, Fabio Celia, Enrico Consolante, Lorenzo Costa, Manuela Costanzo, Sergio Costanzo, Nicola Fiorita, Roberta Gallo, Francesco Gironda, Luigi Levato, Rosario Lostumbo, Filippo Mancuso, Rosario Mancuso, Giovanni Merante, Antonio Mirarchi, Libero Notarangelo, Giuseppe Pisano, Agazio Praticò, Giulia Procopi, Eugenio Riccio, Cristina Rotundo, Fabio Talarico, Antonio Triffiletti e Antonio Ursino. Inoltre i cinque datori di lavoro: Antonio Amendola, Carmelo Coluccio, Elzibieta Musielak, Salvatore La Rosa e Sabrina Scarfone.

IL PRESIDENTE. «Ho appreso del provvedimento giudiziario notificato ai colleghi consiglieri e, non conoscendo nel dettaglio i contenuti delle indagini, tengo a precisare il profondo rispetto e la massima fiducia nei confronti degli organi inquirenti. Allo stesso tempo, non posso che sottolineare la stima che nutro nei confronti dei consiglieri comunali ai quali è stato notificato l’avviso: ho avuto modo di conoscere e apprezzarne l’impegno istituzionale, chi in maggioranza, chi dall’opposizione, di ognuno di loro».

Lo afferma il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro Marco Polimeni.

«Sono certo, avendo piena contezza dello svolgimento delle commissioni consiliari – prosegue – che gli amministratori coinvolti sapranno chiarire individualmente, nelle sedi opportune, la propria posizione. Essendo un avviso di conclusione indagini quello notificato ai 29 consiglieri, dunque il primo passaggio di un sistema giudiziario assolutamente garantista, mi riservo, in qualità di presidente dell’assemblea, di mettere in atto i più opportuni approfondimenti e confronti con gli stessi consiglieri nell’interesse del Comune che, in questi anni, ha portato avanti progetti e iniziative mirate allo sviluppo della città capoluogo».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE