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Francesco Stella

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È morto mentre svolgeva il proprio lavoro Francesco Stella, operaio 38enne deceduto a Lamezia Terme dopo essere caduto da una impalcatura, è la prima vittima sul lavoro del 2025


LAMEZIA TERME – È deceduto cadendo da un’impalcatura di un’azienda di profilati dove lavorava, Francesco Stella, 38 anni, di Lamezia. La tragedia, che rappresenta anche la prima morte sul lavoro del 2025, è avvenuta all’interno dell’azienda nell’area industriale di Lamezia Terme. Secondo quanto si è appreso, l’operaio trentottenne sarebbe caduto dall’impalcatura dall’altezza di circa sei metri e le sue condizioni sono apparse subito gravi all’arrivo dei sanitari del 118. Sul posto anche il magistrato di turno della Procura di Lamezia Terme, la Polizia e gli ispettori dell’Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro) per verificare le condizioni in merito alla sicurezza sul luogo di lavoro.

MORTO OPERAIO A LAMEZIA, LA DENUNCIA DELLA UIL CALABRIA

Sulla morte di Francesco Stella è intervenuta anche la Uil Calabria la cui segretaria regionale Mariaelena Seneze nell’esprimere «profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio che ha tragicamente perso la vita cadendo da un’impalcatura in un cantiere a Lamezia», ha rinnovato la denuncia per cui «il lavoro non può e non deve mai trasformarsi in un rischio mortale».

Senese, ricordando la campagna Zero morti sul lavoro, ricorda come «ogni morte sul lavoro è un fallimento collettivo della nostra società. il nostro impegno quotidiano è ribadire con forza che ogni vita persa è una ferita inaccettabile per la dignità del lavoro e per il futuro della nostra regione». La Segretaria ha ricordato anche le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel discorso di fine anno ha sottolineato la necessità di mettere la sicurezza sul lavoro al centro dell’agenda nazionale. «Le sue parole – ha aggiunto la Segretaria generale Uil Calabria – devono tradursi in azioni immediate: non possiamo più tollerare ritardi o superficialità. I dati sulle morti bianche, particolarmente in Calabria, parlano di un’emergenza che richiede risposte straordinarie».

L’APPELLO ALLE ISTITUZIONE E ALLA REGIONE CALABRIA PER METTERE IN ATTO AZIONI CONCRETE

Da qui dunque l’appello della Uil Calabria alle istituzioni e al mondo delle imprese per «rafforzare i controlli ispettivi per garantire che le norme di sicurezza vengano rispettate e applicate rigorosamente» Ma che per «investire nella formazione continua sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, affinché siano pienamente consapevoli dei rischi e dell’importanza dell’utilizzo corretto di dispositivi di protezione individuale e promuovere una cultura della sicurezza, nella convinzione che la prevenzione deve diventare una priorità condivisa da tutti, attraverso campagne di sensibilizzazione e un dialogo costante tra parti sociali, imprese e istituzioni».

In conclusione, quindi, la Uil Calabria ha ribadito «l’urgenza di aprire un tavolo straordinario con la Regione Calabria per implementare un Piano straordinario per la sicurezza sul lavoro. Non possiamo più rimandare – ha concluso Mariaelena Senese – ogni lavoratore ha diritto a tornare a casa sano e salvo. Ogni morte evitabile è una responsabilità che dobbiamo assumerci come collettività».

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