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C’è anche l’ex comandante della stazione carabinieri di Maida tra gli arrestati dell’operazione Artemis scattata a Lamezia contro il clan Cracolici


Tra gli arrestati del blitz dei carabinieri nell’ambito dell’operazione Artemis c’è anche il luogotenente dei carabinieri, Vincenzo Pulice, 56 anni, Comandante, all’epoca dei fatti, della Stazione carabinieri di Maida poi trasferito d’ufficio alla Sezione Radiomobile della Compagnia di Catanzaro). Era il responsabile delle funzioni di polizia giudiziaria nell’area di influenza della cosca e avrebbe ha sfruttato il suo ruolo istituzionale per favorire gli interessi del locale sodalizio mafioso diretto da Domenico Cracolici. Il luogotenente dei carabinieri si sarebbe anche interessato per l’assunzione di un giovane ritenuto vicino alle cosche di ‘ndrangheta del lametino e spacciatore di sostanze stupefacenti.

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Secondo le accuse, si sarebbe reso protagonista anche di una serie di condotte finalizzate a precostituirsi un alibi in caso di future contestazioni penalmente rilevanti, anche con riguardo ai rapporti con la cosca Cracolici. All’indomani dell’arresto di Luciano Colao per detenzione a lini di spaccio di 6.5 kg. di marijuana, sostanza stupefacente consegnatagli dal luogotenente Pulice in persona, simulava che qualcuno avesse temporaneamente sottratto le targhe dalla sua autovettura Hyundai Tucson targata FC491YF, per poi fargliele ritrovare nei pressi del veicolo, tanto da doversi recare in carrozzeria a farle rimontare.

ARTEMIS, TRA GLI ARRESTATI ANCHE UN COMANDANTE DI STAZIONE DEI CARABINIERI, LA RIVELAZIONE

E il 2 febbraio 2022,. incontrando casualmente l’appuntato Bruno Strangis, militare addetto all’ufficio Comando del Gruppo di Lamezia Terme, gli riferiva di avere avuto un informatore a Maida che lo aveva messo ai corrente dell’esistenza di un deposito appartenente al clan Fruci nel quale vi era nascosto denaro provento delle estorsioni ed anni da fuoco, tra le quali anche quella utilizzata per l’omicidio dell’avvocato Torquato Ciriaco e dell’arrivo di un container contenente 700 kg di droga presso il porto di Gioia Tauro.

E ancora: il 2 settembre 2022, nel corso di una telefonata con il Comandante pro-tempore della Stazione Carabinieri di San Pietro a Maida tentava di giustificare il suo operato in ordine ai casi che ormai erano diventati di dominio pubblico, quali la scoperta della piantagione di Domenico Cracolici da parte del Nucleo Investigativo, l’omissione di atti d’ufficio che Io vedeva coinvolto unitamente al maresciallo ordinario Domenico Procopio e l’appuntato Domenico Di Stefano, nonché alcuni dissidi avuti con l’ex sindaco di Maida, Salvatore Paone.

A tal proposito, in occasione della notifica di un avviso di garanzia che doveva essere effettuata nei confronti dell’allora sindaco di Maida, Salvatore Paone, il 17 marzo del 2022, il luogotenente Pulice, dopo aver ricevuto il provvedimento da notificare dalla Procura della Repubblica, effettuava una serie di telefonate, informando gli interlocutori che a breve avrebbe notificato il citato avviso, rivelando in tal modo notizie che ancora dovevano rimanere segrete; inoltre, dai contenuti delle conversazioni, è emerso che li luogotenente intendeva danneggiare l’immagine pubblica del primo cittadino, con il quale aveva avuto una questione sul piano personale. Dalle telefonate, spiegava che avrebbe notificato il provvedimento non prima del lunedì seguente cercando il modo di far uscire la notizia sulla stampa locale, per ledere ulteriormente il profilo del sindaco Paone.

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