Pippo Callipo
2 minuti per la letturaIntimidazione a Pippo Callipo, spari contro uno dei capannoni delle aziende presenti nell’area industriale di Lamezia Terme
LAMEZIA TERME – Colpi di pistola all’azienda Callipo dell’area industriale di Lamezia. L’inquietante episodio, scoperto dalla vigilanza privata, sul quale stanno indagando i carabinieri (indagini non certo facili poiché le telecamere del sistema pubblico di videosorveglianza gestito dal Corap non funzionano) è avvenuto nella notte fra sabato e domenica scorsi.
Come si ricorderà, a febbraio dell’anno scorso all’area industriale di Lamezia l’azienda Callipo è stata la prima a ottenere la licenza per la Zona economica speciale relativa a un nuovo reparto di confezionamento di conserve alimentari del “re del tonno”. Riemerge, dunque, la questione dal mancato funzionamento delle telecamere pubbliche. A tal proposito, a settembre scorso, era stato pubblicato il bando per la realizzazione di una nuovo sistema di videosorveglianza con risorse finanziarie pari a 19,8 milioni di euro già stanziate dal Ministero dell’Interno nel maggio 2023 per l’appalto integrato di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori riguardanti la realizzazione delle infrastrutture per la sicurezza nelle aree industriali delle Zone economiche speciali (Zes) Calabria tra cui rientra con 351 ettari l’area industriale di Lamezia Terme.
Il tutto per la realizzazione di moderni impianti di sorveglianza e monitoraggio ambientale delle aree industriali calabresi collegati, per un efficace controllo ed intervento, direttamente con le forze dell’ordine che operano sul territorio. Infrastrutture per garantire maggiore sicurezza per le imprese insediate.
LAMEZIA, CALLIPO SULL’INTIMIDAZIONE: «NON CEDO DI UN MILLIMETRO»
«Non cedo di un millimetro, vado avanti sulla mia strada che mi porta a denunciare ogni tentativo di intimidazione alle forze dell’ordine. È questo il messaggio che vorrei fosse raccolto dai giovani». È sereno e sicuro Pippo Callipo, il “re del tonno”, dopo l’ennesima intimidazione subita dalla sua azienda. «Nessuno – racconta – mi ha chiesto soldi o altro, aspettano che sia io a contattarli, ma io conosco un’unica strada: quella che porta alla stazione dei carabinieri o al commissariato di Polizia per denunciare. Così ho fatto tutte le altre volte che ho subìto un danneggiamento».
Callipo non nasconde, però, la sua amarezza quando lamenta le condizioni della zona industriale lametina da parte delle istituzioni: «In tutta la zona industriale di San Pietro Lametino – dice – ci sono telecamere di sorveglianza, ma sono fuori uso perché manca la manutenzione. Basterebbe poco per rendere sicura l’area. Come si può pensare di attirare imprenditori dal Nord, abituati a ben altre situazioni, se si mantiene questa situazione? Vivo questa condizione – spiega – insieme ad altri imprenditori che manifestano il mio stesso disagio».
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