Simone Puccio, sindaco di Botricello
3 minuti per la letturaIl sindaco di Botricello, Simone Puccio, racconta le minacce ricevute da un elemento vicino al clan di ‘ndrangheta dei Grande Aracri (LEGGI)
di SIMONE PUCCIO*
HO raccontato, da giornalista, tante storie di intimidazioni e minacce a un sindaco o a rappresentanti delle istituzioni. Storie in cui si intrecciavano i fatti di cronaca alle reazioni umane di chi subiva simili attenzioni. Oggi mi ritrovo dall’altra parte, nel ruolo di chi ha guardato negli occhi un personaggio noto alle cronache per i suoi legami con la potente cosca dei Grande Aracri.
Cosa è cambiato? Non tanto l’approccio al fatto in sé, quanto piuttosto l’essere, mio malgrado, al centro della vicenda. Sembrerà strano, ma la reale portata degli eventi è comparsa ai miei occhi soltanto dopo avere letto i giornali. Non si è trattato di una sottovalutazione iniziale, ma del semplice fatto che l’impegno quotidiano di un sindaco non ti lascia quasi il tempo di riflettere sugli episodi che avvengono quotidianamente.
La prima minaccia, che mi fu riportata dal responsabile dell’Ufficio tecnico, seppur piena di odio e rancore, non aveva provocato alcuna reazione. Abbiamo pensato, tutti, ad una scenata improvvisata ed improvvida, probabilmente espressa nella consapevolezza di dovere fare i conti con l’azione amministrativa portata avanti dall’Ente comunale. Per questo, non ci siamo preoccupati nemmeno di sporgere denuncia, pensando (forse sperando) che tutto potesse finire lì. Poco più di un mese dopo la seconda minaccia. Questa volta indirizzata anche allo stesso tecnico comunale. Ed è in questa occasione che abbiamo preso coscienza della gravità dei fatti. Non avevamo davanti a noi un normale cittadino esasperato, ma un personaggio coinvolto in diverse inchieste contro la ‘ndrangheta. Lo stesso di cui avevo letto e scritto per quelle inchieste giudiziarie in cui era finito. Ecco perché non potevamo soprassedere. Sono stati momenti complessi, ma non abbiamo ceduto. Poche ore dopo eravamo già a lavoro, senza sosta e senza tentennamenti.
La vicenda delle opere di urbanizzazione di questo importante villaggio turistico, costruito ad inizi degli anni Ottanta da questo imprenditore all’epoca sulla cresta dell’onda, è cosa annosa e complessa. Ci sono voluti quaranta anni perché il Comune potesse vantare i suoi diritti, dopo una sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato nel 2021. Ecco perché non ci siamo mai fermati, tra atti introvabili e poi miracolosamente spuntati, calcoli e verifiche, sopralluoghi e approfondimenti. Tutto in silenzio. Senza pubblicità. In mezzo a questo lavoro intenso, le “incursioni” del signor Barberio. Spesso in fila per ore davanti alle porte dei nostri uffici, pronto ad aizzare un clima di tensione, specie quando aveva compreso che non ci saremmo fermati davanti a nulla. E così è stato. Passo dopo passo. Atto dopo atto.
Impossibile spiegare la soddisfazione davanti ai documenti prodotti grazie al lavoro meticoloso del geometra Paolo Colosimo e del responsabile dell’Ufficio, l’architetto Salvatore Aiello. Eravamo tutti coscienti di essere sulla strada giusta per chiudere un iter durato quaranta anni.
Questa è la visione delle minacce dal punto di vista del sindaco. A cui, però, fa da palio quella dell’uomo. E qui le cose si complicano. Non tanto per me, non ho mai dato importanza alle “attenzioni” di certi personaggi. Il lavoro di cronista e le mie scelte di vita mi hanno posto spesso davanti a fatti più o meno simili. Questa volta il problema è più ampio, riguarda gli affetti e la famiglia, gli amici e tutti gli altri componenti di una squadra di amministratori giovane e preparata. Ed è qui che le responsabilità si moltiplicano. I primi a cui ho voluto parlare, anticipando la lettura del nostro giornale, sono stati i miei figli. Hanno 14 e 11 anni e non volevo sapessero da altri quanto accaduto. Ho ricevuto una maturità per certi versi inattesa. A casa solo mia moglie sapeva quanto accaduto. D’altro canto, sento forte il bisogno di rappresentare gli altri componenti, i dipendenti coinvolti e i concittadini. Botricello sta guardando al futuro con rinnovata serenità e dobbiamo difendere tutto questo.
*sindaco di Botricello
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA