Il sindaco di Botricello Simone Saverio Puccio
2 minuti per la letturaBOTRICELLO (CATANZARO) – «Digli al tuo sindaco che è una cosa fetusa, io non ho più niente da perdere, lo ammazzo, lo sparo». Parola di Pasquale Barberio, nei cui confronti proprio l’altro ieri la Dda di Catanzaro ha chiesto una condanna a dieci anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, poiché è ritenuto il «terminale economico» della potente cosca Grande Aracri di Cutro per gli investimenti nel campo del turismo. Per questo il pentito Salvatore Cortese lo definisce addirittura come «punta di diamante» del clan.
La minaccia, condita con espressioni dialettali offensive, era rivolta all’architetto Salvatore Aiello, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Botricello, e al sindaco Simone Puccio, che non riceveva Barberio, andato in escandescenze perché l’amministrazione intendeva eseguire un provvedimento divenuto definitivo nel 2021 su decisione del Consiglio di Stato all’interno di “Costa del Turchese”, noto villaggio turistico sulla costa costruito negli anni Ottanta dallo stesso Barberio. Poiché il sindaco non lo riceveva, Barberio si sarebbe rivolto al dirigente comunale pronunciando la minaccia. Ma Barberio non demordeva. Si sarebbe ripresentato al Municipio di Botricello, e, non trovando il sindaco, sarebbe andato direttamente dal funzionario pronunciando testuali parole: «Io ti sparo, ti ammazzo».
La vicenda è annosa. Barberio realizza il villaggio ma non cede al Comune le opere di urbanizzazione. Né quelle primarie né quelle secondarie. Ne nasce un contenzioso che si definisce con la decisione del CdS che sancisce che proprietario delle stradine, degli impianti sportivi e di un anfiteatro all’interno del villaggio è il Comune di Botricello. Quando il sindaco Puccio e la sua Giunta si insediano, avviano senza esitazione l’iter per ottemperare alla sentenza, e si scopre che Barberio non solo non ha ceduto le opere al Comune ma su alcuni terreni ha realizzato abusivamente alcuni bungalow. Il Comune emette un’ordinanza di acquisizione delle aree e di demolizione delle strutture abusive. La sanzione potrebbe arrivare fino a 20mila euro. Per questo Barberio compie la prima minaccia, poi la seconda.
Dopo la seconda intimidazione, il funzionario Aiello informa il sindaco e di concerto decidono di denunciare ai carabinieri quell’uomo che staziona spesso negli uffici e tenta di bloccare l’iter amministrativo avviato. Il braccio di ferro continua. Barberio intanto ricorre al Tar contro il nuovo provvedimento del Comune per tentare di rimettere in discussione anche la pronuncia del CdS. Proprio ieri la polizia locale di Botricello ha compiuto un nuovo sopralluogo nelle aree di lottizzazione rilevando la presenza di cancelli con cui erano state recintate le opere realizzate abusivamente. Barberio rischia ora una nuova sanzione, stavolta di 3mila euro.
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